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Pantelleria, dove l’agricoltura è sempre più al femminile

Biagio Tinghino

Pantelleria, dove l’agricoltura è sempre più al femminile

Biagio Tinghino  |
mercoledì 08 Giugno 2022

Gli abitanti di Pantelleria protagonisti della collana “I Quaderni del Parco” realizzata dall’Ente Parco. Anelli: “Tante le donne a conduzione delle aziende agricole o vitivinicole”

PANTELLERIA – “L’isola di Pantelleria, l’alleanza di uomini e pietre. Un’agricoltura mediterranea singolare” è uno studio di antropologia culturale, un emozionante viaggio attraverso le vite e le testimonianze delle donne e degli uomini di Pantelleria, a cura di Virginie Deguillame. Il volume è stato realizzato con il supporto di esperti ed esponenti del Centre national de la recherche scientifique – Istitut Ecologie et Environment e del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’università di Palermo.

Si tratta del secondo numero della collana “I Quaderni del Parco”, realizzata dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria, volta ad approfondire specifici temi identitari del territorio, oggetto di studi da parte di ricercatori provenienti da tutto il mondo, per valorizzare e a diffondere le straordinarie peculiarità e unicità dell’isola. Il Parco Nazionale Isola di Pantelleria è nato nel 2016 e oggi ha a capo Sonia Anelli, prima direttrice di un parco nazionale, che abbiamo intervistato in esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, per farci raccontare il percorso che l’ha portata a capo di questo Ente e per capire quale sia il ruolo che ricoprono le donne in questo emozionante viaggio.

Dottoressa Anelli, lei è la prima donna nella storia d’Italia a ricoprire il ruolo di direttrice di un parco nazionale, qual è stato il percorso che l’ha portata ad ottenere questo prestigioso incarico?
“Dopo la laurea conseguita all’università di Parma che mi ha consentito di diventare biologa ho acquisito specifiche competenze professionali grazie ad una carriera lavorativa centrata sull’educazione ambientale e conservazione della natura, sulla progettazione europea e gestione della pubblica amministrazione con ruoli ricoperti per il parco regionale dei Cento Laghi, diventato poi parte dell’Appennino tosco – emiliano, e presso l’ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Occidentale. Mi sono candidata nell’albo dei direttori e ho potuto accedere ai concorsi per diventare direttore di parco. Nel 2021 il mio nome è stato scelto dal direttivo del Parco Nazionale Isola di Pantelleria all’interno della terna proposta al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che mi ha conferito l’incarico nell’aprile dello scorso anno”.

“L’isola di Pantelleria, l’alleanza di uomini e pietre. Un’agricoltura mediterranea singolare”, quali sono le tematiche fondamentali analizzate in questo volume?
“Il testo rappresenta una ricerca antropologica culturale realizzata da una giovane studentessa di Montpellier in Francia, sotto la supervisione di Yildiz Aumeeruddy-Thomas, con il supporto dell’Institut Ecologie et Environnement (INEE) del CNRS, che non ha precedenti grazie alla forte interazione con la comunità agricola pantesca. È un lavoro centrato sulle tradizioni locali legate all’agricoltura; sull’esperienza di uomini e donne; sul rapporto fra l’uomo e la terra attraverso una chiave di approfondimento antropologico che presenta, ad esempio, un focus sulle loro parole, sui loro modi di dire scoprendo così il modo come gli abitanti dell’isola di Pantelleria hanno modellato i loro habitat, i paesaggi e le tecniche agrarie in condizioni climatiche limitate e in assenza di risorse idriche terrestri”.

Il volume contiene anche le vite e le testimonianze delle donne di Pantelleria, che ruolo ricoprono in questo emozionante viaggio?
“Attraverso questo volume si scopre che il centro del mondo agricolo è la famiglia, dove tutti partecipano alle attività come un vero e proprio gioco di squadra. Le donne, pertanto, hanno una grande centralità e sono impegnate sia nelle attività di raccolta, sia nel prendersi cura degli altri familiari, provvedendo alle loro necessità”.

Il mondo dell’agricoltura è un mondo fatto di pari opportunità o anche qui le donne soffrono di stereotipi?
“L’amore per la terra a Pantelleria è sconfinato e allo stesso modo non vede differenze di genere. Coltivare, curare, accompagnare le coltivazioni è un lavoro alla pari che può fermarsi solo laddove necessita una maggiore forza che la donna per natura non ha. Oggi non è improbabile vedere donne nei campi anche se non di frequente ma di certo, a Pantelleria, sono tante le donne a conduzione delle aziende agricole o vitivinicole, in particolare, capace di raccontare l’agricoltura con grande orgoglio e coraggio”.

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