Il primo cittadino uscente vuole portare a termine il lavoro iniziato durante il mandato: “Proseguire nell’impegno preso per concretizzare i 100milioni di finanziamenti ottenuti su progetti”
PANTELLERIA (TP) – Diversi i Comuni siciliani che il 28 ed il 29 maggio andranno al voto e così anche Pantelleria, dove l’uscente primo cittadino, Vincenzo Campo, ha ufficializzato la sua ricandidatura a Sindaco della città.
Lo abbiamo contattato telefonicamente per approfondire temi e obiettivi della sua ricandidatura.
Da dove nasce la decisione di ripresentarsi per i prossimi cinque anni?
“Abbiamo fatto un lavoro nel corso di questi tre anni, due sono stati dedicati alla pandemia, che ha portato in città circa 100milioni di euro di finanziamenti ottenuti su progetti. Non possiamo quindi sottrarci dall’impegno di realizzare adesso concretamente tutto quello che abbiamo impostato ed ottenuto. Una nuova amministrazione si troverebbe davanti qualcosa che non conosce, per questo motivo il nostro slogan è ‘scegli la continuità’. La maggior parte dei cantieri si concentrerà al rinnovo ed all’abbellimento del nostro centro, che attualmente rappresenta la più brutta cartolina per i visitatori perché ancora oggi c’è la presenza di ruderi bellici”.
Qual è la coalizione che sostiene la sua candidatura?
“La nostra lista porta il simbolo del Movimento 5 Stelle. Abbiamo provato ad aprirci ad altre coalizioni politiche, ma ci hanno chiuso le porte. Abbiamo, invece, trovato tanti cittadini, tanti gruppi civici che si sono avvicinati al nostro modo di fare e ci hanno chiesto di candidarsi a sostegno e purtroppo, per questioni di spazio numerico, abbiamo dovuto dire ‘no’ a tanti. La nostra lista è composta da otto persone che hanno già amministrato la città, compreso me, e da cinque nuovi ingressi fra cui un consigliere di opposizione che ha deciso di passare dalla nostra parte”.
In questi anni l’amministrazione Campo ha portato avanti diverse battaglie, come il caso difficile delle donne partorienti in un’isola minore, come quella pantesca, dove le possibilità sanitarie sono poche. Le battaglie sull’agricoltura invece?
“Una lotta che parte dal 2019 contro chi vuole letteralmente scipparci la denominazione di Zibibbo. Noi ribadiamo con forza che questa qualità è nata a Pantelleria e non nell’Isola Grande o in Calabria, come vogliono farci credere, rendendo così la nostra isola meno forte e non economicamente competitiva”.
Rispetto cinque anni fa, avete perso qualche pezzo della maggioranza?
“A fine 2019 un consigliere ed un assessore hanno deciso di andare tra i banchi dell’opposizione. Da allora le critiche strumentali, rivolte alla nostra coalizione, non si sono risparmiate. Non mi sono però sorpreso, anche perché non hanno mai fatto parte del progetto originario partito nel 2009, entrambi si erano semplicemente aggiunti solo durante l’ultima fase delle elezioni del 2018”.
Sindaco, ha designato nuovamente gli attuali assessori o c’è un cambio di rotta?
“La continuità politica è tutto, ho confermato tutti con un nuovo ingresso nella persona di Antonio Parrinello (già direttore del Parco Nazionale), persona che stimo perché ha fatto riconoscere l’importanza del Parco, quando molti invece non credevano in questo progetto. Parrinello ha abbracciato subito il nostro progetto di sviluppo a partire dal turismo e dall’agricoltura, settore che lui conosce benissimo”.