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Il teatro che abbatte gli stereotipi di genere (e non solo). “Chiave per due” in scena a Catania

Il teatro che abbatte gli stereotipi di genere (e non solo). “Chiave per due” in scena a Catania
Paola Marchese

Intervista a Paola Marchese, attrice e direttrice artistica della compagnia teatrale Pensieri Riflessi

CATANIA – Cantante, scrittrice, attrice e regista: è un’artista eclettica e completa, Paola Marchese. A Catania, dove è nata e dove vive, ha fondato la compagnia teatrale Pensieri Riflessi con la quale, tra il 2015 e il 2016, ha vinto diversi premi per la regia. Nel suo Dna artistico c’è una forte vocazione controcorrente che abbraccia contenuto e forma, temi e linguaggio della recitazione. Il Quotidiano di Sicilia l’ha intervistata per parlare con lei delle prossime tappe della compagnia (di breve e lungo termine), ma anche per avere uno spaccato del contesto attuale che si vive in teatro. Da un punto di vista fieramente femminile.

Domani, domenica 12 gennaio, al Teatro Sipario Blu, andrà in scena Chiave per due che apre ufficialmente la stagione 2025 della vostra compagnia: quali gli elementi di rottura rispetto alla tradizione teatrale siciliana e non solo?
“Il primo elemento è certamente rappresentato dalla scelta di una pièce teatrale leggera e brillante che rompe deliberatamente con la tradizione dialettale siciliana. Il dialetto non è l’unica via per la comicità. Chiave per due è una commedia che, con i suoi toni leggeri e i suoi ritmi incalzanti, travolge letteralmente il pubblico. L’arma potentissima è la sottile ironia, tipicamente inglese, insieme con gli improbabili, ma divertenti, intrecci fatti di equivoci, tradimenti e scambi di identità”.

Possiamo dire che il teatro in generale risente ancora della predominanza di personaggi maschili?
“Vero. E qui c’è il secondo elemento di rottura che portiamo volutamente sulla scena. Rispetto ad una prassi consolidata che vede personaggi rigorosamente maschili muoversi da indiscussi protagonisti, tenere le fila della trama e decidere gli equilibri all’interno della storia, noi portiamo sul palcoscenico due donne, le protagoniste Harriet e Anne”.

Quale messaggio si cela dietro la narrazione vivace e incalzante di questa opera?
“Divertire il pubblico ma allo stesso tempo sensibilizzarlo su temi sociali importanti è possibile, e Harriet e Anne ne sono una prova tangibile. La commedia licenziosa inglese riesce ad intrattenere chi guarda e ascolta ma al contempo impone una riflessione sui luoghi comuni del matrimonio e sugli stereotipi di genere legati ad esempio alla figura della moglie fedele e sottomessa”.

Chiave per due è una commedia scritta da due autori inglesi, John Chapman e Dave Freeman: scelta insolita anche questa.
“Assolutamente sì. Fuori dal coro perché quasi sempre la scelta cade su autori di casa nostra. Le opere straniere, infatti, per ragioni legate al diritto d’autore, sono più complicate e impegnative da portare in scena, sia sotto il profilo burocratico che economico”.

C’è dell’altro?
“Sì, le tante sfumature di significato legate al numero due. Due sono gli amanti che Harriet deve riuscire a gestire per condurre una vita agiata. Due sono gli autori, Chapman e Freeman. Due come la seconda scelta, l’alternativa. Due come la nuova fase che Pensieri Riflessi sta vivendo. E due, infine, come la doppia cifra raggiunta dalla nostra Compagnia che porta in scena quest’anno la sua decima stagione teatrale. Il numero due, tra l’altro, è anche il filo rosso che tiene insieme tutta la stagione 2025 della Compagnia Pensieri Riflessi che proseguirà il 16 marzo con Le Due Sorgive e l’8 giugno con Oscar – Un fidanzato per due figlie”.