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Papa: “La mitezza raduna, l’ira separa. Il mite custodisce la fraternità”

Papa: “La mitezza raduna, l’ira separa. Il mite custodisce la fraternità”

Francesco nell’udienza generale di oggi: “Dobbiamo rovesciare la beatitudine e farci una domanda, quante cose abbiamo distrutto con l’ira? Un momento di collera può distruggere i rapporti, talvolta senza rimedio”.

“Dobbiamo rovesciare la beatitudine e farci una domanda: quante cose abbiamo distrutto con l’ira? Quante cose abbiamo perso?”: così Papa Francesco nell’udienza generale dedicata alla beatitudine della mitezza.

“Qui dobbiamo accennare al peccato dell’ira, che è il contrario, un moto violento di cui tutti conosciamo l’impulso. Chi non si è arrabbiato qualche volta? Tutti”, ha detto Francesco.

“Un momento di collera può distruggere tante cose; si perde il controllo e non si valuta ciò che veramente è importante, e si può rovinare il rapporto con un fratello, talvolta senza rimedio.
Per l’ira tanti fratelli non si parlano più, si allontanano l’uno dall’altro, è il contrario della mitezza, la mitezza raduna, l’ira separa. La mitezza invece conquista tante cose. La mitezza è capace di vincere il cuore, salvare le amicizie e tanto altro, perché le persone si adirano ma poi si calmano, ci ripensano e tornano sui loro passi, e così si può ricostruire con la mitezza”.

“La mitezza si manifesta nei momenti di conflitto – ha proseguito il Papa – si vede da come si reagisce ad una situazione ostile. Chiunque potrebbe sembrare mite quando tutto è tranquillo, ma come reagisce ‘sotto pressione’, se viene attaccato, offeso, aggredito?”.

Il mite, dunque, “non è un accomodante” ma colui che custodisce “la misericordia, la fraternità, la fiducia, la speranza”.

Nella Scrittura “la parola ‘mite’ indica anche colui che non ha proprietà terriere; e dunque ci colpisce il fatto che la terza beatitudine dica proprio che i miti “avranno in eredità la terra”, ha sottolineato Francesco, che sta svolgendo un ciclo di catechesi sulle Beatitudini. “Non è un codardo, un “fiacco” che si trova una morale di ripiego per restare fuori dai problemi.
Tutt’altro! E’ una persona che ha ricevuto un’eredità e non la vuole disperdere. Il mite non è un accomodante ma è il discepolo di Cristo che ha imparato a difendere ben altra terra. Lui difende la sua pace, difende il suo rapporto con Dio e i suoi doni, custodendo la misericordia, la fraternità, la fiducia, la speranza. Perché le persone miti sono persone misericordiose, fraterne, fiduciose, e persone con speranza”.