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Papa: essere pellegrini di speranza, partecipare insieme

Papa: essere pellegrini di speranza, partecipare insieme

Il Pontefice all’udienza giubilare

Roma, 6 dic. (askanews) – “Pellegrini di speranza” programma di vita, sperare è partecipare insieme. All’udienza giubilare in Piazza San Pietro, il Papa ricorda che “nei problemi e nelle bellezze del mondo, Gesù ci aspetta e ci coinvolge, ci chiede che operiamo con Lui”. Lo riferisce Vatican News.

“L’Avvento – dice il Pontefice – insegna l’attesa, che “non è passiva”, aiuta a far crescere la speranza, prepara a stare insieme a Gesù, insegna a discernere i segni dei tempi. È un momento fecondo che porta al Natale nel quale Dio coinvolge ognuno di noi nella sua storia. Papa Leone lo spiega nella catechesi dell’udienza giubilare di oggi, 6 dicembre, in Piazza San Pietro, preceduta da un giro in papamobile tra i trentamila pellegrini presenti, sostando brevemente per salutare e benedire tanti bambini”.

Il Pontefice ricordando Maria, Giuseppe, i pastori, Simone e Anna e molti altri sottolinea che tutti sono chiamati a partecipare. “È un onore grande, e che vertigine! Dio ci coinvolge nella sua storia, nei suoi sogni. Sperare, allora, è partecipare. Il motto del Giubileo, “Pellegrini di speranza”, non è uno slogan che tra un mese passerà! È un programma di vita: “pellegrini di speranza” vuol dire gente che cammina e che attende, non però con le mani in mano, ma partecipando.

“Partecipare sperando e leggendo i segni dei tempi che il Concilio Vaticano II ha insegnato a interpretare insieme, mai da soli. Sono segni di Dio, – afferma il Pontefice – di Dio che viene col suo Regno, attraverso le circostanze storiche. Dio non è fuori dal mondo, fuori da questa vita”. È Dio-con-noi tra le realtà più diverse nelle quali l’uomo è chiamato a cercarlo, spiega il Papa, “con intelligenza, cuore e maniche rimboccate. Una missione che il Concilio ha affidato soprattutto ai laici. Nei problemi e nelle bellezze del mondo, Gesù ci aspetta e ci coinvolge, ci chiede che operiamo con Lui. Ecco perché sperare è partecipare”.