Papa Francesco se n’è andato questa mattina, alle 7:35, proprio dopo aver celebrato la Santa Pasqua insieme alla sua gente. Il Sommo Pontefice è morto intorno ad ora di colazione, all’improvviso, tradito probabilmente da un’emorragia cerebrale che non gli ha lasciato scampo. Tra le passioni più grandi di Jorge Bergoglio, 88enne di Buenos Aires, c’è sempre stato il fùtbol, ovvero il calcio. Tifosissimo, “hincha” del San Lorenzo, ha sempre amato il pallone, definendolo come “il gioco più bello del mondo“.
Un passato da portiere
Francesco ha raccontato di aver giocato da ragazzino per le strade di Buenos Aires, usando un pallone fatto di stracci. Pur ammettendo di non essere “tra i migliori” e, simpaticamente, di “avere due piedi sinistri”, giocava spesso come portiere, secondo lui un buon modo per imparare a rispondere ai “pericoli che potevano arrivare da qualsiasi parte”.
L’amore per il San Lorenzo
Come detto in apertura, Papa Francesco è sempre stato un fedelissimo del San Lorenzo de Almagro, club di Buenos Aires, tanto da seguire assiduamente da giovane allo stadio le gare interne della sua squadra del cuore insieme ai suoi fratelli ed al papà. Ha mantenuto la sua appartenenza al club anche dopo essere diventato Pontefice, restando sempre aggiornato sui progressi del club grazie ad una delle Guardie Svizzere del Vaticano che addirittura gli lasciava risultati e classifiche sulla sua scrivania.
“Messi o Maradona? Nessuno dei due”
Argentino con l’albiceleste nel cuore, di cui ha festeggiato la vittoria nel Mondiale in Qatar nel 2022, Papa Francesco ha sorpreso tutti a proposito dell’eterno dilemma su chi sia il migliore giocatore di sempre tra Diego Armando Maradona e Lionel Messi. Per Bergoglio, infatti, il numero uno era un altro: “Messi o Maradona? Io scelgo Pelè. Maradona è stato un grande giocatore, ma ha fallito come uomo – la risposta di Papa Francesco – Messi, invece, è stato corretto, un gentiluomo. Tra i due, però, scelgo Pelè: un grande campione ed un uomo con un grande cuore ed una grande umanità”.
Il saluto del San Lorenzo
“Non è mai stato uno di più ed è sempre stato uno di noi. Corvo da bambino e da uomo… Corvo come sacerdote e cardinale… Corvo anche come Papa… – si legge sui canali social del club rossoblù – Ha sempre trasmesso la sua passione per il Ciclone: quando andava al Vecchio Gasometro per vedere la squadra del ’46, quando confermava Angelito Correa nella cappella di Sportiva City, quando riceveva le visite blugrane in Vaticano sempre con totale felicità… Socio n°88235. Da Jorge Mario Bergoglio a Francisco, c’è stato qualcosa che non è mai cambiato: il suo amore per il Ciclone. Avvolti da un profondo dolore, da San Lorenzo oggi diciamo a Francesco: Arrivederci, grazie e arrivederci! Staremo insieme per l’eternità!”
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