ROMA – Digitalizzazione, smaterializzazione e un utilizzo sempre maggiore di strumenti informatici che permettano di avvicinare Pubblica amministrazione e cittadini, rendendo i servizi sempre più efficienti. Questo l’obiettivo dei Comuni italiani, che anche grazie alle risorse messe a disposizione del Pnrr stanno investendo con forza sulle nuove tecnologie. Anche se questo, però, potrebbe rivelarsi insufficiente. A fotografare la situazione è stato il recente “Rapporto sullo stato di digitalizzazione dei Comuni italiani” pubblicato da Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e Dipartimento per la trasformazione digitale (Dtd) della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Come evidenziato all’interno del documento, “le iniziative avviate negli ultimi anni hanno ulteriormente rafforzato il livello di digitalizzazione dei servizi rivolti ai cittadini. Basti pensare a quanto gli Avvisi di Pa digitale 2026 hanno permesso di fare per sostenere ulteriormente alcuni strumenti ben noti (dall’identità digitale Spid/Cie alla piattaforma per i pagamenti PagoPa, passando per l’app Io), o per il lancio di nuove opportunità, come la piattaforma notifiche Send o il modello per il sito internet dei Comuni. Servizi che, anche grazie al Pnrr, si appoggiano sempre più su infrastrutture cloud, permettendo ai Comuni, come emerge dalla rilevazione, di accelerare il percorso di dismissione dei propri server fisici”.
Ma non è tutto oro ciò che luccica: “Al tempo stesso – viene sottolineato all’interno del documento – i dati evidenziano quali sono le azioni su cui è necessario investire con maggiore intensità sul fronte interno alle Amministrazioni…

