Parcheggio sopraelevato della stazione difficoltà di accesso con piazza Repubblica - QdS

Parcheggio sopraelevato della stazione difficoltà di accesso con piazza Repubblica

Parcheggio sopraelevato della stazione difficoltà di accesso con piazza Repubblica

giovedì 16 Maggio 2019

Inaugurato un mese fa è rimasto praticamente deserto per un mancato collegamento pedonale. Gli utenti costretti a fare il cavalcavia e percorrere un tratto della via La Farina

MESSINA – È stato inaugurato un mese fa, ma rimane deserto per le difficoltà di accesso e la mancanza di un collegamento diretto pedonale con Piazza della Repubblica. Stiamo parlando del parcheggio sopraelevato della stazione centrale, realizzato con i fondi Por-Fers 2007-2013 per l’interscambio tra i servizi ferroviari, autobus extraurbani e vetture private.

L’iter per fare questa infrastruttura ha avuto, come capita spesso per le opere pubbliche, un percorso accidentato. Il progetto è di qualche decennio fa e il costo previsto inizialmente era di circa 9milioni 200mila euro e doveva coprire l’intero fascio dei binari. Successivamente è stato ridimensionato e sottoposto ad una serie di varianti per un costo finale di circa 4 milioni di euro.

Problemi sono sorti con la prima ditta che si era aggiudicata lavori e progetto esecutivo e non sono state neppure di poco conto le difficoltà di interlocuzione tra Comune ed Rfi sulle modalità di esecuzione.

Il cantiere è stato poi per lungo tempo abbandonato fino a quando tre anni fa non c’è stata un accelerazione anche se con qualche blocco nel 2017 per le osservazioni del Genio Civile e la richiesta degli elaborati sul rischio sismico e idraulico sull’ultima variante.

La Siciliana Appalti, la ditta subentrata, ha cercato quindi di riannodare i fili di tutto il tempo perso. “è stato fatto un lavoro certosino – dice l’ingegnere Armando Mellini, che a marzo ha certificato il collaudo statico – si è dovuta fare una ricognizione dei materiali presenti in cantiere per vedere se compatibili con le nuove disposizioni e fare le schede”. Ma perché in tutti questi anni non si è pensato di introdurre un collegamento diretto con scale o ascensore con la sottostante stazione ferroviaria, cosi come con piazza della Repubblica? “Non so perché allora non è stato previsto – dice Mellini da poco componente della segreteria tecnica del sindaco – adesso l’Amministrazione sta pensando a come ovviare a questo inconveniente. Non è un problema di costi di realizzazione, stimati intorno a 200mila euro, ma per le difficoltà ad interfacciarci con Rfi. Un ascensore o comunque qualsiasi sistema che si dovrà prevedere comporta la gestione con un contratti di manutenzione, energia, videosorveglianza e tutto questo va concertato con Rfi. Per varare le travi della struttura abbiamo dovuto chiamare una gru da mille 200 tonnellate perché Rfi non ci ha consentito di andare oltre un certo binario, lavorando anche di notte”.

Gli utenti per il momento quindi, per raggiungere la stazione, devono fare il cavalcavia e un tratto della via La Farina e con non poche difficoltà come ha rilevato il consigliere Pd Libero Gioveni. “Questa importante area di sosta di circa 6000mq, non solo sembra sottoutilizzata, ma i pedoni che lasciano l’auto non possono percorrere il marciapiede per la presenza dei puntelli che sostengono il muro pericolante, o per dei tratti di mattonelle divelte o, peggio ancora per le auto parcheggiate in divieto di sosta”.

Con l’apertura del parcheggio dovrebbero essere rivisti gli stalli degli autobus extraurbani a Piazza della Repubblica, prima però bisognerà dotare la nuova area dell’impianto d’illuminazione, di pensiline e strutture per le future biglietterie. “L’illuminazione è data dalla torre delle Fs – dice Mellini- e per il pagamento dovrà decidere l’Amministrazione, per adesso l’accesso è libero”. A fronte di oggettive approssimazioni, alcune caratteristiche di questo parcheggio guardano al futuro della sostenibilità ambientale. “La struttura è dotata di un sistema di trattamento delle acque di prima pioggia, come richiede la normativa attuale. La Prima pioggia raccoglie molti residui di sostanze inquinanti, queste acque vengono convogliate in un apposito sistema che le tratta prima che arrivino nel torrente. Tutta la nostra città dovrebbe avere questo sistema e stiamo studiando un apposito mega progetto per tutta la rete di raccolta delle acque bianche della città”.

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