Parlamento Europeo, Falcone: "Ecco cosa sto facendo per la Sicilia"

Parlamento Europeo, Marco Falcone: “Ecco cosa sto facendo per la Sicilia”

Parlamento Europeo, Marco Falcone: “Ecco cosa sto facendo per la Sicilia”

Gianluca Virgillito  |
domenica 20 Ottobre 2024

Le recenti elezioni di giugno hanno rinnovato il Parlamento Europeo e tra i suoi nuovi rappresentanti c'è anche Marco Falcone.

Incidere a livello europeo sulle esigenze della Sicilia. Una sfida che ha generato negli anni un dibattito intenso e che ha coinvolto gli eurodeputati siciliani chiamati a lavorare tra Bruxelles e Strasburgo. Le recenti elezioni di giugno hanno rinnovato il Parlamento Europeo e tra i suoi nuovi rappresentanti c’è anche Marco Falcone, esponente di spicco di Forza Italia che dopo aver ricoperto nelle ultime due legislature regionali in Sicilia il ruolo di assessore, ha intrapreso un nuovo percorso politico, chiamando a rispondere alle necessità dell’Italia insulare, e quindi in particolare della Sicilia e della Sardegna. Un cammino su sentieri diversi ma con la stessa finalità, quella di portare risposte concrete alla cittadinanza sui problemi cruciali della vita quotidiana.

Il rapporto con il territorio e i progetti europei

Come descrive sin qui l’esperienza da Eurodeputato? Quanto è importante mantenere il rapporto con il territorio per incidere in sede internazionale (e viceversa) e quali sono gli argomenti principali del suo lavoro quotidiano?

“Grazie allo straordinario consenso ricevuto dai siciliani e sardi ho il privilegio e la responsabilità di espletare il mio mandato da eurodeputato in un momento storico e politico cruciale – ha detto ai microfoni di QdS.it l’eurodeputato Marco Falcone -. In questa legislatura l’UE assumerà decisioni strategiche in ambito sociale, economico, dal punto di vista ambientale e della sicurezza del continente. Ecco perché diventa indispensabile portare la voce delle Isole d’Italia, Sicilia e Sardegna, al Parlamento Europeo ed è ciò che stiamo facendo mantenendo una forte connessione con i cittadini, le imprese, le realtà produttive di cui costantemente recepiamo le aspettative”.

“In un momento decisivo, l’Italia e le sue Isole devono esserci e far pesare i loro orientamenti – spiega Falcone -. Lavoro in tal senso da vice capo della delegazione di Forza Italia nel Gruppo PPE, il più grande a Bruxelles e Strasburgo, su cui si poggia la nuova Commissione Europea. Attualmente stiamo accompagnando appunto l’insediamento dei commissari e incontrando le categorie, dai sindacati alle associazioni fino a imprenditori e banche, per poi elaborare e riversare le proposta nel lavoro all’interno delle Commissioni ECON e Pesca.

Gli equilibri di Forza Italia sul territorio

Come descriverebbe l’attuale momento vissuto dal suo partito in Sicilia?

“Se confrontiamo l’attuale stato di salute di Forza Italia a qualche anno fa – quando eravamo rimasti in pochi a tenere alta la bandiera, mentre tutti andavano via e ci davano per finiti – è chiaro che oggi la situazione è assai diversa. Il partito, malgrado la scomparsa del presidente Berlusconi, ha saputo ridare slancio alla propria identità liberale e popolare sotto la guida di Antonio Tajani. Questo lavoro è stato premiato dall’elettorato un po’ in tutta Italia, ma soprattutto al Sud e in Sicilia. Da sempre abbiamo cercato di creare un partito movimentista, ben radicato sul territorio e capace di dare spazio a tutti coloro che si rivedono nelle nostre ricette di buongoverno – chiosa Falcone -. Così continueremo a fare”.

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