Roma, 17 set. (askanews) – Il Parmigiano Reggiano Dop dal 19 al 22 settembresaà main partner di Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte. Il Consorzio parteciperà a questa XV edizione con uno stand all’interno della piazza dei partner, degustazioni in pairing con i prodotti d’eccellenza di Cantine Bava, Cocchi, Godivino, QBA, Tequila Curado e Venchi, focus sui temi della biodiversità e della versatilità della Dop, coinvolgimento dei caseifici presenti con un momento dedicato al racconto della propria realtà produttiva, approfondimento sulla figura del battitore e sui prati stabili, presenza del prodotto all’interno dei laboratori Slow Food.
Nel programma degli appuntamenti venerdì 19 una serie di approfondimento su Razze bovine, educational sulla Dop e i mestieri che vi ruotano attorno, come quello del battitore di Parmigiano Reggiano. Domenica 21 sarà la volta della degustazione gratuita su prenotazione Panorama di montagna. Infine, lunedì 22 la mattinata sarà riservata alle scuole con i laboratori.
Il focus sarà dunque sulla produzione in montagna, con un particolare approfondimento sui giovani produttori. Il Parmigiano Reggiano è infatti il più importante prodotto Dop ottenuto in questa area geografica, con oltre il 21,7% del totale: nel 2024 la produzione degli 84 caseifici di montagna della Dop ha superato le 884.000 forme, con un aumento del +2,6% sul 2023 e del +15,4% sul 2016, anno in cui è stata inaugurata la politica del Consorzio di rilancio e valorizzazione di questa produzione.
In crescita anche la produzione di latte, con oltre 425.000 tonnellate (+1,6% sul 2023 e +11,9% sul 2016) fornite da più di 800 allevatori attivi in montagna). Inoltre, nel 2016 il Consorzio ha lanciato la certificazione aggiuntiva Parmigiano Reggiano “Prodotto di Montagna”. Stando agli ultimi dati disponibili, il “Prodotto di Montagna” ha superato le 230.700 forme, con un aumento del +1,78% sul 2022 e del +29,6% sul 2016. Ciò ha reso possibile il mantenimento dell’agricoltura in zone altrimenti abbandonate e ha contribuito allo sviluppo di una società modernamente agricola e di un paesaggio riconoscibile e apprezzato sia dai suoi abitanti, sia dal circuito del turismo di qualità.

