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Parte domani da Palermo la rivolta dei Comuni siciliani

Parte domani da Palermo la rivolta dei Comuni siciliani

Orlando presiederà l’assemblea straordinaria per combattere l’emigrazione dei nostri giovani e affrontare la battaglia contro leggi inique come il Federalismo fiscale imposto dalla Lega Nord e che ha affossato gli enti del Meridione

Domani sarà il giorno della rivolta annunciata dai 390 Comuni siciliani per combattere l’emigrazione dei nostri giovani e affrontare la battaglia contro leggi inique come il Federalismo fiscale imposto dalla Lega Nord e che ha affossato gli enti del Meridione.

Nei Cantieri Culturali della Zisa, il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando ha infatti convocato l’assemblea straordinaria dei Comuni siciliani alla quale interverrà anche padre Antonio Garau, ispiratore del movimento “Valigie di cartone”.

“Siamo ben lieti – ha dichiarato Orlando – che padre Garau, condividendo lo spirito della nostra iniziativa, abbia chiesto di intervenire all’assemblea. L’attenzione e presenza di padre Antonio, come la partecipazione di esponenti delle organizzazioni sindacali, è per noi sindaci e amministratori locali una importante conferma di come in una fase storica così difficile non vi sia spazio per battaglie di parte”.

“Ciascuno – ha sottolineato Orlando – deve assumersi senza ulteriore indugio la responsabilità di ciò che sta accadendo nei territori della nostra Regione per evitare che migliaia di siciliani e tantissimi giovani siano costretti alla fuga e per frenare lo spopolamento”.

“Per superare la causa e al tempo stesso l’effetto di tale fuga – ha aggiunto – e cioè l’attuale condizione economica caratterizzata da impoverimento territoriale e gravi carenze infrastrutturali, é necessario puntare su azioni coraggiose. Ed è necessario e urgente il coinvolgimento non soltanto delle istituzioni locali ma anche delle forze economiche e sociali e delle istituzioni a associazioni religiose e laiche”.

Una chiamata alle armi in piena regola, dunque, quando ancora l’atmosfera delle feste natalizie, quelle in cui i giovani siciliani sparsi in tutto il mondo perché non sono riusciti a trovare lavoro nella nostra regione, sparge sale sulle ferite delle nostre famiglie.

“Nonostante le festività – ha spiegato infatti Orlando in una lettera inviata ai primi cittadini – abbiamo ritenuto necessario convocare un’assemblea straordinaria degli enti locali in quanto riteniamo che siano necessari precisi impegni sulle risorse che si intendono destinare ai Comuni e agli enti intermedi”.

Orlando, facendo un implicito riferimento a quel Federalismo fiscale di cui parlavamo prima, sottolinea come ogni anno si assista, in Sicilia, all’aumento del già elevatissimo numero di Comuni in dissesto e pre-dissesto, all’aumento dei Comuni a vario titolo commissariati, a sindaci che “gettano la spugna o che non sono messi in condizione di operare con efficacia assistendo inermi, con inescusabile indifferenza da parte dello Stato e della Regione, a uno spopolamento che rischia, nel giro di pochi anni, di determinare la materiale scomparsa di decine e decine di Comuni”.

Dinanzi a difficoltà di questa portata, nel 2019, accusa Orlando, “ci si è trovati, per responsabilità del governo regionale e nazionale a non poter contare su risorse finanziarie previste in bilancio finalizzate al pagamento dei mutui e per realizzare investimenti in favore delle comunità”.

Per l’esattezza dei 115 milioni di euro previsti per investimenti, quasi a fine anno, ne sono stati erogati appena 45, mentre degli altri 70 milioni previsti non si ha alcuna notizia.

Oltre a questo i Comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti, già penalizzati dai criteri di riparto delle risorse regionali, hanno subito rispetto al 2018 una decurtazione del quindici per cento delle risorse di parte corrente.

A ciò si aggiunga che, anche a seguito di quanto emerso dal giudizio di parificazione della Corte dei Conti, la situazione finanziaria della Regione Siciliana, nonostante le ultime norme approvate in sede nazionale, “non consente – prosegue Orlando – di nutrire alcuna certezza sulle risorse che nel triennio 2020-2021-2022 saranno destinate agli enti locali.