Leonardo e Antonino Failla, rispettivamente di 43 anni e 30 anni. Sono loro i due fratelli tratti in arresto dalla squadra mobile e i carabinieri di Palermo per l’omicidio di Gioacchino Vaccaro, un fruttivendolo di 45 anni ucciso a Partinico domenica 31 marzo dopo un massacrante pestaggio subito per difendere il figlio (attualmente ricoverato ma fuori dal pericolo di vita).
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Nelle prossime ore, l’autopsia – che è stata disposta sul corpo di Gioaccino Vaccaro, il 45enne ucciso nell’area di Largo Avellone a Partinico (Palermo) – chiarirà tutti i dubbi sulla morte dell’uomo.
Partinico, omicidio Gioacchino Vaccaro. Le indagini
E’ Gioacchino Vaccaro il 45enne vittima del pestaggio mortale avvenuto nelle scorse ore a Partinico, in provincia di Palermo. Dopo diverse ore di ricovero in ospedale a seguito delle gravi ferite riportate dopo il pestaggio, l’uomo è deceduto.
Gioacchino Vaccaro, secondo quanto emerso in precedenza, sarebbe stato aggredito da due fratelli. Questi, che avevano inizialmente messo nel mirino il figlio di Vaccaro, sarebbero fuggiti dopo la brutale aggressione per poi costituirsi spontaneamente in caserma. Adesso, il magistrato di turno della Procura di Palermo ha disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso dell’uomo, mentre il figlio di Vaccaro – un 17enne – è ricoverato in ospedale ma per fortuna non sarebbe in gravi condizioni.
Il cordoglio del sindaco di Partinico
“La vita di ogni individuo ha un valore inestimabile, eppure oggi ci troviamo a piangere la morte di una persona perbene, un uomo di 46 anni, strappato via per futili motivi. Nessuna giustificazione può spiegare un atto così crudele, nessuna parola può colmare il vuoto lasciato dalla sua assenza.
Ogni vita è unica, un intreccio di esperienze, sogni, speranze, relazioni. Non possiamo permettere che la violenza venga banalizzata o giustificata, anche quando la causa appare insignificante. Dietro ogni tragedia c’è una storia che merita rispetto, un dolore che non può essere dimenticato.
Oggi più che mai, dobbiamo riflettere sul valore della vita, sulla necessità di promuovere il dialogo, il rispetto e la comprensione reciproca. Non possiamo più tollerare che la violenza diventi la risposta a ciò che non comprendiamo o non accettiamo. La vita di ogni persona deve essere protetta, rispettata e, soprattutto, celebrata”. Così Pietro Rao, sindaco di Partinico, sulla vicenda che ha coinvolto il 45enne.

