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Partinico, bancarotta fraudolenta, arrestato imprenditore del vino

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Partinico, bancarotta fraudolenta, arrestato imprenditore del vino

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giovedì 11 Novembre 2021

Si tratta di Leonardo Costantino, 52 anni, imprenditore di Partinico presente dagli anni '90 nel settore vitivinicolo. Tre sue società coinvolte nelle indagini delle fiamme gialle

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip nei confronti di Leonardo Costantino, 52 anni, imprenditore di Partinico presente dagli anni ’90 nel settore vitivinicolo.

Le indagini sono state coordinate dalla procura di Palermo. Il destinatario del provvedimento cautelare, nel tempo amministratore di fatto di tre società nello stesso complesso aziendale, è accusato di bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale.

Le società coinvolte nelle indagini sono le Cantine San Marco srl, fallita nel 2018, la cooperativa agricola cantina sociale Valguarnera, fallita nel 2008, e l’azienda agricola Costantino e figli tutte in contrada Raccuglia a Partinico.

Le indagini, condotte dagli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, gruppo tutela mercato capitali, avrebbero accertato la distrazione di 600 mila euro a discapito della società fallita, che ha nel tempo accumulato un’esposizione debitoria per oltre 25 milioni di euro. Non sarebbero stati presentati i bilanci e la documentazione fiscale cercando di ostacolare la ricostruzione delle operazioni dell’asse creditizio.

“Quello che è emerso è un modus operandi particolarmente allarmante, una sorta di naufragio pilotato di società al verificarsi di situazioni di crisi finanziaria, preceduto dalla sistematica distrazione delle liquidità e dei valori a favore di altre imprese riconducibili agli indagati – afferma Gianluca Angelini comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo -. Le condotte di bancarotta determinano il mancato pagamento dei creditori, fornitori e fisco e costituiscono comportamenti criminali di concorrenza sleale che inquinano il tessuto economico sano e alterano le logiche di mercato, a discapito degli imprenditori che operano nella legalità rispettando le regole”. (ANSA).

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