ROMA – Oggi alle 15 si svolgerà la cerimonia per il giuramento del Presidente della Repubblica e Sergio Mattarella ripercorrerà le tappe dei 7 anni appena trascorsi.
Mattarella, nel giorno esatto della scadenza del suo primo mandato, terrà un discorso, previsto per le 15.30, davanti al Parlamento riunito in seduta comune.
Dopo il giuramento, seguirà la cerimonia di insediamento. Il capo dello Stato si recherà prima all’Altare della Patria per recare omaggio al milite ignoto e poi andrà al Colle. Normalmente al palazzo del Quirinale si assisterebbe al passaggio di consegne, ma in questo caso chiaramente non ce ne sarà bisogno. Delle attese che c’erano state nei giorni scorsi circa l’elezione di un presidente donna, ha parlato la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti: “La rielezione del presidente Mattarella è la riconferma di uno dei presidenti che maggiormente ha contribuito a far fare un balzo in avanti – ha detto Bonetti – non solo nella coscienza del Paese, sulla necessità che la nostra democrazia sarà compiuta solo attraverso il raggiungimento della parità di genere. Ha anche dato un’impulso molto forte, nel suo ruolo di garante dei principi costituzionali, alla parità di genere, vissuta come una sfida da tutti. Saranno 7 anni strategici per arrivare a costruire una concreta democrazia che porterà ad una presenza, anche istituzionale, in tutti i ruoli delle donne”.
Elena Bonetti ha chiarito che su un eventuale nome al femminile da proporre come presidente della Repubblica si è costruito un percorso del tutto inefficace “per quello che deve, invece, essere un processo reale e concreto di valorizzazione della leadership femminile anche a livello istituzionale”. Per Bonetti bisogna prima di tutto “valorizzare le competenze al femminile anche a livello di leadership istituzionale e politica. Una sfida importante e che in modo trasversale tutti i partiti e la società civile devono saper affrontare. Condizioni necessarie che devono diventare la normalità nel nostro Paese”.
Le otto votazioni necessarie per nominare Mattarella, hanno comunque avuto delle conseguenze sul gradimento dei partiti e dei personaggi politici. Secondo il sondaggio condotto da Alessandra Ghisleri per la Stampa l’effetto Colle ha premiato il partito di Giorgia Meloni che guadagna il 2.2% arrivando al 21.1% e diventa il primo partito a scapito della Lega di Salvini che perde l’1.8% registrando il 16.7% dei consensi. Nel centro destra anche Forza Italia (7.4%) perde quasi un punto percentuale, nella sinistra il Pd perde lo 0.8% attestandosi al 20.8% e il M5s che perde lo 0.2% mantenendo comunque il 14.2%.
Molti leader perdono consensi tranne Matteo Renzi che guadagna il 4,2%, oltre a Giorgia Meloni con il + 2,7%, giù Matteo Salvini (-5.3%) e Giuseppe Conte (-5.2%) , meno peggio Enrico Letta (-1.5%) e Luigi Di Maio (-1.1%), mentre il ‘ritiro in corsa’, è costato a Silvio Berlusconi il 2.1% delle preferenze. Mario Draghi, pur rimanendo in testa alla classifica rispetto a dicembre 2021, perde il 3.7% e il suo governo il 3.5%. Ma nel complesso tutta la politica a perdere di credibilità e di consensi: il 70.4% del campione intervistato dichiara partiti e leader escono sconfitti da questa vicenda, il 32.3% si è sentito preso in giro, mentre il 21% ha avuto la percezione di assistere ad una ‘sceneggiata’.