Pasqua 2022 è sempre più vicina e in Sicilia, dopo due anni di stop a causa della pandemia, tornano i tradizionali riti della Settimana Santa: sarà possibile per i fedeli dedicarsi alla visita ai sepolcri nelle chiese locali più belle e anche partecipare alle varie processioni previste nei prossimi giorni.
Rimarranno naturalmente in vigore delle normative anti-Covid. Igienizzante e mascherina, infatti, saranno d’obbligo per tutte le processioni e per l’ingresso in Chiesa. Nonostante alcune polemiche emerse nelle scorse settimane in alcune aree della Sicilia, però, le celebrazioni pasquali ci saranno nella maggior parte dell’isola.
La stessa CEI (Conferenza Episcopale Italiana) esorta i fedeli a tornare a partecipare agli eventi religiosi in presenza – con le dovute precauzioni – e ha disposto degli orientamenti per le prime celebrazioni dopo la fine dello stato di emergenza in Italia (maggiori dettagli qui).
Nella provincia di Catania riprendono via Crucis, confessioni, esercizi spirituali e momenti liturgici pasquali in presenza. La Cattedrale catanese celebrerà la Messa del Giovedì Santo per ricordare l’Ultima Cena di Gesù prima dell’arresto e della morte in croce, lasciando ai fedeli un momento per la preghiera fino alla Mezzanotte. Lo stesso faranno numerose altre chiese di Catania e provincia, anche nei piccoli Comuni, per accompagnare i fedeli verso la celebrazione della Santa Pasqua.
Il Venerdì Santo sarà il momento della Messa “in Passione Domini”, un momento particolarmente emozionante per rivivere tutti i momenti della passione di Cristo. Il Sabato Santo, invece, i fedeli potranno partecipare alla Veglia pasquale “in Resurrectione Domini”. Infine, si celebreranno le Sante Messe sia a Pasqua che il giorno successivo – Lunedì dell’Angelo. In particolare, lunedì le celebrazioni liturgiche in Cattedrale saranno animate dalla “Cappella Musicale del Duomo”.
Tutta la provincia etnea si dedicherà alla preghiera e alla preparazione alla Pasqua tra giovedì e domenica di questa settimana. In alcuni territori del Catanese, in particolare, si attende anche il ritorno di processioni ed eventi tradizionali che negli scorsi anni hanno dovuto subire un ridimensionamento (o, più spesso, una soppressione) a causa della pandemia. Tra questi figurano la rappresentazione “La Diavolata e l’Angelicata” ad Adrano (la domenica di Pasqua in piazza Umberto) e la Via Crucis Vivente di San Michele di Ganzaria (ripartita sabato 9 aprile).
“Fare i sepolcri” è una tradizione molto importante, particolarmente diffusa al Sud Italia e nelle isole. Molti fedeli in Sicilia attendono il Giovedì Santo (e la mattina del Venerdì Santo) per osservare i cosiddetti “sepolcri” o “orti”. Si tratta degli altari dove – dopo la Messa “in Cœna Domini” in ricordo dell’Ultima Cena di Cristo – viene riposta e conservata l’Eucaristia.
In Sicilia è tradizione che gli altari della reposizione (“sepolcri”) vengano addobbati con candele, fiori e “lavureddi”. Questi ultimi sono piatti di grano, cereali e legumi vari che vengono lasciati a germogliare al buio ai margini degli altari allestiti in occasione del Giovedì Santo. La tradizione dei “lavureddi”, legata al mondo contadino, è molto antica ma ancora oggi mantiene un significato simbolico molto profondo: i “lavureddi”, infatti, sono legati al ciclo vitale delle piante e quindi all’idea di (ri)nascita e fertilità. Per questo, vengono considerati di buon auspicio.
Oggi come in passato, molte chiese rimangono aperte ai fedeli dopo la Messa serale del Giovedì Santo – in genere fino alle 22 o alle 24 – per permettere ai fedeli di visitare e adorare i sepolcri, dedicando qualche minuto alla riflessione e alla preghiera. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la visita ai sepolcri non è una tradizione apprezzata solo dagli anziani, ma è gradita anche ai più piccoli. Anzi, spesso sono i piccoli fedeli a decorare gli altari assieme ai genitori, al parroco o ai catechisti della chiesa di riferimento.
Per chi desidera vivere uno dei momenti più suggestivi della Settimana Santa a Catania e organizzare una visita ai sepolcri e alle chiese più belle del capoluogo etneo, QdS.it propone un elenco di chiese da visitare per un breve “tour” caratterizzato da momenti di fede e preghiera.
L’elenco di meravigliose Chiese da visitare in provincia di Catania potrebbe essere infinito. Di seguito, però, si propone anche una breve selezione di strutture religiose situate in vari territori della provincia etnea.
Basilica Santa Caterina di Pedara: il “tour” religioso si conclude con una struttura religiosa dei paesi etnei, esempio straordinario di barocco siciliano. Giovedì Santo la Messa sarà celebrata alle 19,30 e dalle 21,30 partirà la Veglia di preghiera all’Altare della Reposizione. La Basilica rimarrà aperta per tutta la notte per permettere ai fedeli di pregare.
Marianna Strano