Passa la droga al figlio detenuto durante colloquio in carcere: arrestata

Passa la droga al figlio detenuto durante colloquio in carcere: arrestata

Passa la droga al figlio detenuto durante colloquio in carcere: arrestata

Redazione  |
lunedì 07 Novembre 2022

La donna, una 49enne che è stata arrestata con l'accusa di spaccio di stupefacenti, ha dato al figlio 25 grammi di hashish

Si era presentata nella Casa circondariale di Lucca per sostenere il colloquio con il figlio detenuto e, pensando di non essere notata, aveva dato al giovane della sostanza stupefacente. Ma la cosa non è sfuggita agli attenti controlli della Polizia penitenziaria A darne notizia è il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe.

“Sabato mattina, al termine del colloquio, a un detenuto italiano durante le operazioni di perquisizioni, è stato trovato addosso un pezzo di hashish di circa 25 grammi – riferisce Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana – La sostanza stupefacente era stata ceduta dalla madre, una donna di 49 anni che è stata arrestata dal personale di Polizia penitenziaria per spaccio di stupefacente. I Baschi Azzurri hanno operato il sequestro della sostanza e condotto la donna ai domiciliari. A tutto il personale della Casa circondariale di Lucca va il plauso della segreteria regionale del Sappe che, nonostante le innumerevoli problematiche, svolge da sempre il proprio lavoro con professionalità ed abnegazione”.

Apprezzamento per la professionalità dimostrata dai poliziotti penitenziari arriva anche dal segretario generale del Sindacato, Donato Capece. Il Sappe, sottolinea, “esprime il proprio compiacimento ai colleghi del carcere di Lucca che, ancora una volta, si sono confermati garanzia di legalità all’interno del circuito penitenziario, nella giusta esecuzione del proprio mandato istituzionale, a riprova della professionalità e dello scrupolo operativo delle donne e uomini della Polizia penitenziaria. Nelle carceri del Paese la Polizia penitenziaria combatte ogni giorno una battaglia per stroncare la diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. E’ del tutto evidente che l’elevato numero di tossicodipendenti in carcere richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business”.

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