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Paternò, Ciatto (PD): “Dimissioni Naso avrebbero evitato agonia”. L’ex sindaco: “Mai avuto a che fare con la mafia”

Paternò, Ciatto (PD): “Dimissioni Naso avrebbero evitato agonia”. L’ex sindaco: “Mai avuto a che fare con la mafia”
Scioglimento Comune di Paternò, botta e risposta PD-Naso

A Paternò, dopo lo scioglimento del Comune per mafia, regna il caos: abbiamo sentito il Partito Democratico e l’ex sindaco Nino Naso

Il Comune di Paternò da giovedì è sotto commissariamento. La decisione è arrivata dal Consiglio dei Ministri – su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – che ha proclamato lo scioglimento della giunta guidata dall’ormai ex sindaco Nino Naso per infiltrazioni mafiose. Un danno incalcolabile per la comunità paternese, a livello sociale e d’immagine, con le scorie che si potraranno almeno per il prossimo anno e mezzo. Ai microfoni del nostro giornale è intervenuto Giancarlo Ciatto, componente della segreteria provinciale del PD, che ha commentato il come ed il perché si sia giunti alla catastrofe per l’intero territorio di Paternò.

“Dimissioni Naso avrebbero evitato agonia: perchè FdI non ha presentato mozione di sfiducia?”

Paternò, Ciatto (PD): “Dimissioni Naso avrebbero evitato agonia”. L’ex sindaco: “Mai avuto a che fare con la mafia”

“Si è arrivati a tutto ciò, secondo noi, soprattutto perché il sindaco Nino Naso avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni già dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia mesi fa – dichiara Ciatto – A maggior ragione quando in pratica si è auto rinviato a giudizio richiedendo il processo immediato. Naso avrebbe dovuto liberare la città dalla sua figura, difendersi ed evitare questa lunga agonia. Quella di Paternò è infatti oggi una comunità agonizzante, a prescindere dallo scioglimento, anche se la collusione con la mafia e la cattiva amministrazione degli ultimi anni costituiscono le principali ragioni. L’ex sindaco, dimettendosi per tempo, avrebbe evitato questo strazio che è andato avanti dall’apertura dell’inchiesta sino a quanto accaduto giovedì. Così, invece, l’intera città è rimasta sospesa nell’oblio, tra il suo primo arresto e lo scioglimento che ha portato a 18 mesi di commissariamento, non consentendo il libero gioco democratico. Riteniamo, dunque, che tutto ciò si sarebbe potuto evitare. Il problema non riguarda soltanto Naso, ma anche ad esempio i consiglieri comunali, che hanno rinunciato alle dimissioni in massa. Contestiamo anche la finta opposizione di Fratelli d’Italia: prima dell’inchiesta, il presidente del Senato La Russa e il presidente Ars Galvagno, stavano lavorando per entrare in giunta. I loro consiglieri non hanno mai presentato mozione di sfiducia, rendendosi complici in un certo senso”.

“Ecco come risollevarsi: il nostro piano per il futuro”

Giancarlo Ciatto, alla domanda su cosa si debba fare per far rinascere Paternò, mostra di avere le idee chiare sui passi da fare sia nel breve che nel lungo termine: “Il sindaco Naso, e lo dimostra anche la replica a mezzo stampa che ha diramato dopo quanto accaduto, ha agito in questi mesi come se nulla fosse, lui e tutta la giunta. Ha sempre cercato nemici invisibili, invece di unire l’intera comunità. A lui dico di smetterla di infuocare il clima politico, deporre l’ascia di guerra e pensare a difendersi nel prossimo processo. Sul futuro di Paternò, una volta elaborato quello che è un vero lutto, crediamo che debbano costruirsi delle basi per un’alternativa seria e concreta. Stiamo lavorando a proposito per realizzare ciò, perché la nostra comunità ha bisogno adesso di verità e speranza. Bisognerà affrontare problemi concreti, come ad esempio il centro storico che, se un tempo rappresentava il cuore di Paternò, adesso si è trasformato in una specie di ghetto dove risiedono anche gli immigrati che vengono sfruttati nelle campagne e sono dunque vittime del caporalato.  C’è il problema dei subaffitti, il ramo dell’agricoltura è in crisi, il piano urbanistico è scaduto perché non revisionato da anni, la situazione economico-finanziaria è disastrosa. Sottolineo anche la gravità della situazione all’interno del corpo dei vigli urbani, il cui organico si ritrova praticamente ridotto all’osso. Occorrerà creare una visione di città nel lungo periodo, attraverso il lavoro e parole chiare, di verità”.

“A lavoro per unire Paternò”

Il Partito Democratico si dice pronto a mettersi subito all’opera per risollevare Paternò: “Inizieremo a convocare un tavolo con tutte le forze politiche, coinvolgendo anche la Chiesa e le associazioni di volontariato, rivolgendo lo sguardo soprattutto agli ultimi perché la povertà purtroppo sta dilagando – conclude Ciatto – Il tessuto sociale è sfilacciato, impaurito, sfiduciato ed insicuro. Dico, però, che la nostra città non è perduta e rinascerà: abbiamo le scuole superiori, con i giovani che rappresentano un patrimonio per questa terra, nella nostra area sono presenti diversi Istituti di Credito, tra qualche anno saremo anche sede della Metropolitana. Tutto questo ci aiuterà per ricostruire dalle macerie e attrarre anche nuove risorse e potenziali investitori. Chi governa deve lavorare per unire: ciò è quello che intendiamo fare per la nostra Paternò”.

La replica di Nino Naso: “Mai avuto a che fare con la mafia: non potrei guardare negli occhi mia moglie, le mie figlie e i miei nipoti”

Interpellato dal Quotidiano di Sicilia, l’ormai ex sindaco Nino Naso c’ha inviato un messaggio di replica, negando tutte le accuse a suo carico: “Ho appreso, con profonda amarezza, della mia decadenza dalla carica di Sindaco a seguito dello scioglimento del Comune di Paternò disposto dalle autorità competenti – afferma Nino Naso – È un momento doloroso, che mai avrei immaginato di dover vivere alla guida della nostra comunità. Desidero però parlare con il cuore in mano ai cittadini che mi hanno dato fiducia. In tutta la mia esperienza amministrativa ho servito la mia città con onestà, con rispetto per la legge e con un impegno totale per il bene comune. Non ho mai avuto, né ho ora, alcun legame con ambienti mafiosi o con qualunque forma di illegalità. Non guarderei negli occhi le mie figlie e i miei nipoti, tantomeno mia moglie. Chi mi conosce sa che la legalità è sempre stata per me un principio non negoziabile. Accolgo questo provvedimento con senso istituzionale, ma porto dentro di me la speranza che gli accertamenti possano presto restituire la verità e l’onore del lavoro svolto. Ai cittadini paternesi, che sono la forza viva di Paternò, rivolgo un ringraziamento sincero e un abbraccio ideale. Continuerò a camminare al loro fianco, da semplice cittadino, con la stessa passione con cui ho cercato di guidare questa città”.

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