La prova della convivenza di fatto
Come si fa a provare la convivenza? (Possono bastare prove fotografiche, ospitalità data alla persona durante più anni, sostegno economico, viaggi compiuti insieme, ecc.)?
“Innanzi tutto, se l’iter si conclude positivamente prima di un’eventuale fase contenziosa, non è detto che sia necessario provare la convivenza. Come ho già specificato, è il legale che durante la stipula del contratto si assume la responsabilità di quanto dichiarato. E se una coppia non è una coppia, si nota subito e a quel punto, un legale onesto, non procederà mai con la stipula del contratto. Se invece si rende necessario fare ricorso in Tribunale, allora fotografie, viaggi compiuti insieme, note di accompagnamento che certificano la relazione stabile o una semplice testimonianza di un amico della coppia, possono tornare utili”.

In attesa che il permesso di soggiorno venga rilasciato, come viene tutelato l’extracomunitario (per quanto attiene l’assistenza alla salute e tutti i più elementari diritti)?
“Purtroppo se lo straniero non viene iscritto nei registri dei residenti del Comune, non si hanno molte tutele, parte tutto da lì. Chi non è iscritto all’anagrafe sostanzialmente non esiste e di conseguenza non può, ad esempio, usufruire del servizio sanitario nazionale, non può lavorare, non può esercitare altri diritti inviolabili della persona.
Per quanto riguarda il discorso salute, agli stranieri irregolari presenti sul territorio viene riconosciuto il tesserino STP (straniero temporaneamente presente) che viene rilasciato agli stranieri che necessitano di cure mediche essenziali ed urgenti, cioè quelle tipologie di cure indispensabili per la vita della persona, può essere rilasciato dall’ASL o dal Pronto Soccorso”.
Dario Raffaele

