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Patto per Catania, sindacati in pressing sull’amministrazione Pogliese

CATANIA – Per contribuire alla crescita del ‘Patto per Catania’ è necessario sapere a che punto è il progetto in termini di spese e di stato dei lavori. E poi guardare ad ogni nuova realizzazione ispirandosi alla Catania reale: piena di potenzialità, certo, ma anche bisognosa di nuovi modelli di sviluppo, anche per risollevare i lavoratori sempre più precari e isolati del terziario e le nuove fasce di povertà che chiedono case e lavoro. Catania ha fame di buon welfare (sanità in primis), e questo diventa sempre più chiaro anche guardando alle conseguenze post Covid.

È quanto hanno chiesto Cgil, Cisl e Ugl di Catania in un documento inviato al sindaco Salvo Pogliese e al direttore delle Politiche comunitarie dell’Ente. La proposta ufficiale dei sindacati sul Patto per lo sviluppo della città, è spiegato in una nota, punta a “saldare bisogni reali e immediati con visioni strategiche di media e lunga durata”.

I segretari Giacomo Rota (Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl) e Giovanni Musumeci (Ugl) chiedono un nuovo incontro per “conoscere prima di tutto quali sono le opere già concluse e quanti fondi sono stati utilizzati, quali sono gli interventi in fase di gara d’appalto (con relativa somma stanziata) e quanti lavori sono in condizione di poter essere avviati per la procedura d’appalto (con relativo importo impegnato cadauno); ma anche la somma complessiva a disposizione dell’ente comunale per le rimanenti opere e lo stato progettuale delle stesse”.