Momenti di paura nella tarda serata di ieri a Palermo dove una bomba carta è esplosa sotto l’abitazione dell’assessore comunale con delega all’Emergenza abitativa Fabrizio Ferrandelli. Il boato è stato avvertito da tutto il quartiere.
Decine le persone che sono scese per strada per la paura. Non risultano danni a cose o a persone. Poche ore prima Ferandelli aveva espresso critiche contro chi aveva vandalizzato un alloggio popolare sgomberato a Borgo Nuovo. Indagini in corso per comprendere se sia o meno una vera e propria intimidazione.
Ferrandelli: “Indietro non si torna”
Non è mancata la reazione dell’interessato. L’assessore Ferrandelli, con un video, sottolinea che “Indietro non si torna”. E aggiunge: “Siamo a Borgo Nuovo, al fianco della cittadinanza. Il Comune di Palermo è presente. L’amministrazione comunale è intenzionata ad andare avanti nel percorso di legalità sull’assegnazione degli immobili secondo la lista dell’emergenza abitativa. E soprattutto nessun gesto di singoli violenti può intimorire una istituzione che è determinata ad andare avanti nel proprio lavoro”.
In fiamme la casa popolare vandalizzata a Borgo Nuovo
Ma non è finita qui: la casa popolare vandalizzata e riacquisita è stata poi data alle fiamme, costringendo le famiglie che abitavano la palazzina a fuggire per strada.
La casa popolare vandalizzata, la denuncia di Ferrandelli
Poche ore prima, Fabrizio Ferrandelli, insieme agli operatori della unità operativa Abitare sociale e con l’ausilio della polizia municipale, è riuscito a sventare l’ennesimo tentativo di occupazione abusiva di un immobile popolare. L’abitazione di proprietà del Comune è stata riacquisita senza resistenza.
“Abbiamo subito provveduto al cambio della serratura, alla messa in sicurezza dell’appartamento e all’assegnazione immediata dell’immobile a una famiglia di cinque componenti, inserita nella lista dell’emergenza abitativa – ha detto Ferrandelli -. Finalmente termina per loro l’incubo di non avere un tetto sulla testa. A tutti i cittadini sento di dire che è finito il tempo in cui le istituzioni erano latitanti. Iscriversi alla graduatoria dell’emergenza abitativa è l’unico modo per acquisire una casa, ogni scorciatoia viene fermata sul nascere con le inevitabili conseguenze penali”.
E ancora: “Da domani (oggi 23 ottobre, per chi legge, ndr) – ha concluso l’assessore all’Emergenza abitativa – partiranno i lavori di recupero dei danni alla casa con costi che non erano stati preventivati e in danno alla collettività. Quello che non si vuol capire è che da tempo è in atto un lavoro continuo per assicurare la legalità, per dare diritti e per garantire un sufficiente futuro quelle famiglie in lista”.
Schifani: “Atto vile e inaccettabile”
Tra le prime reazioni politiche quella del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che esprime la più ferma solidarietà e vicinanza all’assessore comunale di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, per il grave atto intimidatorio subito.
“Si tratta – dice – di un gesto vile e inaccettabile che condanniamo con decisione. La Sicilia non arretrerà di un passo nel percorso di legalità e di tutela dei diritti dei cittadini onesti. Ferrandelli sappia che le istituzioni sono al suo fianco e non sarà lasciato solo”.
La condanna di Galvagno
“Desidero esprimere piena e sincera solidarietà all’assessore comunale Fabrizio Ferrandelli, destinatario di un atto vile che colpisce non solo la sua persona, ma l’intera città di Palermo. Condannando con fermezza ogni tentativo di minaccia e sopraffazione, auspichiamo che si possa fare piena luce sull’accaduto e siamo convinti che la risposta più forte sia quella dell’unità e della coesione di tutta la comunità palermitana perché simili gesti di violenza non potranno mai scalfire la determinazione di chi opera con coraggio e trasparenza al servizio del bene comune”. Così il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
