Pavel Durov, arrestato a Le Bourget il fondatore di Telegram

Pavel Durov, arrestato all’aeroporto Le Bourget il fondatore di Telegram: le motivazioni

marikacontarino

Pavel Durov, arrestato all’aeroporto Le Bourget il fondatore di Telegram: le motivazioni

Redazione  |
domenica 25 Agosto 2024

In particolare a Durov, che ha fondato anche il social network russo Vk, sono contestate alcune irregolarità della piattaforma di messaggistica.

Pavel Durov, 39 anni, fondatore e amministratore delegato di Telegram, è stato arrestato all’aeroporto Le Bourget, nei dintorni di Parigi. Secondo le prime indiscrezioni al momento del fermo, Durov, di origine franco-russa, era accompagnato dalla sua guardia del corpo.

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Gli inquirenti francesi che indagano sul servizio di messaggistica istantanea avevano emesso nei suoi confronti un mandato. La ragione? Attività sulla piattaforma criptata che andrebbero dal riciclaggio di denaro al traffico di droga, ha spiegato Bfmtv, aggiungendo che si tratterebbe di reati di cui l’azienda sarebbe complice per l’assenza di moderazione.

Pavel Durov, la reazione della Russia

A commentare l’arresto è la Russia. “Pensate che questa volta si rivolgeranno a Parigi per chiedere il rilascio di Pavel Durov o si morderanno la lingua?”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, con un riferimento alle organizzazioni internazionali.

In passato, “ci sono state lamentele relative a Telegram in molti Paesi a causa dei parametri tecnici del sistema di crittografia”, ha affermato Zakharova, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass. Questa cita il caso del 2018, quando una serie di ong condannarono una decisione russa di bloccare Telegram. Ma Durov, ha aggiunto, è sempre rimasto in libertà e ha continuato a lavorare alla sua creatura.

Le specifiche di Telegram

Telegram è un servizio di messaggistica istantanea crittografato e gratuito basato su cloud ed erogato dalla società Telegram LLC. Questa è una società a responsabilità limitata con sede a Dubai fondata dall’imprenditore Pavel Durov, cittadino franco-russo e attuale ceo dell’azienda.

In particolare a Durov, che ha fondato anche il social network russo Vk, sono contestate alcune irregolarità di Telegram. Tra queste la mancanza di moderazione e di cooperazione con le forze dell’ordine, oltre alla presenza di numerosi strumenti, come lo scambio di criptovalute. Queste renderebbero la piattaforma complice di attività illegali, dal traffico di droga alle frodi.

Le chat segrete e il movimento jihadista

Tuttavia, mentre WhatsApp e Signal offrono le crittografia end-to-end di tutte le chat, Telegram garantisce una crittografia end-to-end solo per le chat segrete. Il sistema utilizzato si chiama MTProto ed è una tecnologia nativa, che molti considerano non sicura come Open Whisper Systems, utilizzato da Signal. Con l’end-to-end i messaggi non sono recuperabili dai server, non si possono re-inviare, né catturare la schermata.

Le politiche stringenti sulla privacy adottate dalla società e l’utilizzo di chat criptate hanno fatto di Telegram uno degli strumenti di propaganda più utilizzati dai jihadisti. Tanto che nel settembre del 2015 Pavel Durov è dovuto correre ai ripari annunciando il blocco di 78 canali legati all’Isis. Per le stesse caratteristiche di rispetto della privacy, Telegram è spesso utilizzato per la condivisione di materiale porno e piratato (film, musica, quotidiani) ed è diventato nel tempo strumento di comunicazione privilegiato di complottisti, movimenti razzisti, misogini e antisemiti sparsi in diverse zone del mondo e movimenti di estrema destra.

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