Nella giornata di oggi, giovedì 26 settembre, Antonio Ferrante si è dimesso da presidente del Pd Sicilia. La comunicazione di tale decisione è arrivata in una lettera inviata ai componenti della direzione regionale dem e al segretario Anthony Barbagallo.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Pd, Antonio Ferrante si dimette: “Decisione difficile e necessaria”
Antonio Ferrante si è dimesso dalla presidenza del Pd Sicilia. Ad annunciarlo, il politico in prima persona tramite una lettera inviata ai componenti della direzione regionale. “L’attuale situazione nella quale versa il partito, nonché l’atteggiamento che certa parte della dirigenza ha mostrato nei miei confronti, mi costringe ad una decisione difficile e umanamente dolorosa ma necessaria. In questi anni, ormai più di dieci, ho dato il mio modesto contributo, girando in lungo e in largo la Sicilia, affinché ogni circolo, ogni singolo iscritto e militante sentisse la vicinanza del partito nelle piccole e grandi battaglie quotidiane, portando nelle sedi del nostro partito le tante istanze e proposte che provenivano dai territori, oltre ogni divisione di area e corrente”.
Poi, prosegue Antonio Ferrante: “Un partito ormai ombra di se stesso, lacerato dalle divisioni interne e proiettato già, elmetti in testa, verso un congresso che sin dalle prime battute – aggiunge l’ormai ex Pd- appare come una guerra fratricida, prima che un confronto democratico per scegliere la classe dirigente, uno scontro all’ultimo sangue più feroce di quello con le destre”.
“Oggi più che mai – prosegue l’ex Pd – con i peggiori governi della storia, tanto in Sicilia quanto nel Paese, occorrerebbe unità e condivisione, qualità che difettano nel nostro partito perché soffocate dai personalismi e dalle logiche di schieramento interno”. In questo quadro “i dirigenti non eletti e gli organismi territoriali – osserva – appaiono sempre di più foglie di fico in continuo assottigliamento”. Un quadro che Ferrante definisce “desolante” e “puntualmente coperto dietro l’opportunistica frase ‘ripartiamo dai circoli e dai territori’”.
Pd, Antonio Ferrante: “Trovo inaccettabile l’indifferenza”
Successivamente, Antonio Ferrante – nel corso della sua lettera – spiega i motivi dell’addio: “Ho trovato inaccettabile l’indifferenza, se non addirittura il boicottaggio, di quella che nelle intenzioni doveva essere la prima Summer school del Pd Sicilia, un evento che avrebbe segnato una certezza oltre ogni classe dirigente e lanciato il messaggio che il partito vuole che i propri giovani sognino da leader prima che aspirare a fare i portaborse”
“Se poi si arriva addirittura ad organizzare in contemporanea una festa dell’Unità nella stessa provincia appare chiaro l’obiettivo di far passare in secondo piano – ha scritto Antonio Ferrante – un’iniziativa fondamentale in nome delle scaramucce precongressuali che non risparmiano neanche le nostre e i nostri ragazzi, come sempre vittime finali dei nostri errori”. E infine: “In questo quadro, per me, è impossibile continuare a dare il massimo come ho fatto in questi anni, impiegando tempo e risorse, con la consapevolezza che l’impegno dei tanti semplici dirigenti come me non potrà mai cambiare una mentalità da continuo ‘si salvi chi può’, una perenne lotta intestina per accaparrarsi gli ultimi vestiti in saldo prima che il negozio chiuda per fallimento”.

