Nel pomeriggio in programma la votazione. Letta, impegnato in mattinata con la riunione della Segreteria nazionale, "la scelta sia fatta con serenità". Le polemiche sugli scontri "al femminile"
Pd: Letta, scelta capogruppo sia fatta con “serenità”
Il segretario Dem: ‘Mai pentito di essere tornato. Siamo tutti democratici, non ci sono ex’
“Se posso permettermi di usare questo termine credo che la scelta della capogruppo del Pd alla Camera vada fatta in grande serenità”.
Lo ha detto, ironizzando, il segretario del Pd, Enrico Letta, in radio, aggiungendo: “Mi stupisce come venga trattata la questione Madia-Serracchiani sui media: se fosse stato un confronto tra due uomini si sarebbe usato ben altro linguaggio”.
In realtà lo scontro, senza esclusione di colpi, ha dimostrato proprio come non ci siano molte differenze – né nel bene, né nel male – tra uomini e donne. Dando così un duro colpo all’idea di una politica femminile “migliore” a prescindere, rispetto a quella maschile.
Ma per Letta quella del ricambio “non è una battaglia, è la precondizione per stare in una società in cui uomini e donne devono avere le stesse opportunità”.
“Sulla capogruppo – ha detto Letta – decideranno i deputati: i gruppi sono autonomi, per me l’unica cosa essenziale è che fosse una donna. Il problema, strutturale, è che il Pd ha una storia recente tutta al maschile. Negli ultimi tre congressi ci sono state nove persone candidate alla guida del Pd ed erano tutti uomini”.
Altra questione quella dei giovani: Letta ha ribadito che nel Pd promuoverà “anche una classe di giovani che mi porto e che lavoreranno come me”.
Il Segretario ha anche smentito di essersi pentito del ritorno: “Ho fatto una scelta di amore – ha detto – per il mio Paese e il mio partito, e talvolta in amore si fanno anche scelte irrazionali”.