L'uomo, un insospettabile 50enne italiano, ha fatto parte per anni di una comunità virtuale pedofila in cui produceva e scambiava file
Arrestato Shadow, l’uomo ‘ombra’ del dark web che diffondeva e spesso autoproduceva materiale di pornografia minorile. L’uomo, un cinquantenne italiano ricercato da un decennio, dopo complesse attività investigative è stato arrestato e portato in carcere su richiesta della Procura della Repubblica di Roma.
Si tratta di un professionista insospettabile per anni attivo nella comunità virtuale pedofila The Love Zone (Tlz), ormai chiusa, l’uomo è “gravemente indiziato per i reati di violenza sessuale aggravata, commessa ai danni di minori di anni 10, associazione per delinquere finalizzata alla diffusione di pratiche di pedofilia, alla condivisione di notizie utili all’adescamento di minori e allo scambio, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, nonché di consigli utili per porre in essere tali attività illecite e diffusione di materiale raffigurante abusi sessuali su minori, anche inedito e autoprodotto “.
A portare all’arresto, le indagini condotte sotto copertura sul dark web dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (Cncpo) della polizia Postale in collaborazione con Europol e la polizia britannica (Online Csa Covert Intelligence Team – Occt).
Sebbene ‘Shadow’ non fosse più attivo nelle darknet, grazie a nuove informazioni ricevute dalla Gran Bretagna e da Europol infatti, gli investigatori del Cncpo sono riusciti a identificarlo. Alle attività esecutive hanno partecipato anche un analista e un esperto di Europol specializzato in dark web live forensic, che hanno affiancato personale del Cncpo con le stesse competenze.
Faceva parte della comunità pedofila virtuale Tlz
Le investigazioni sono state rese difficoltose anche dall’assenza dell’utente dal dark web da più di un anno. Secondo gli elementi raccolti, l’indagato, per anni, ha partecipato attivamente alla comunità pedofila virtuale Tlz della rete Tor, ovvero un’organizzazione a carattere transnazionale di cui facevano parte numerosi membri, volta a divulgare e scambiare una considerevole quantità di materiale pedopornografico restando nell’anonimato ed eludendo i controlli delle forze di polizia. La community era ben strutturata, prevedeva una precisa gerarchia e ruoli ben determinati per ogni membro, con un’apposita sezione dedicata ai produttori di contenuti multimediali realizzati mediante lo sfruttamento di minori di 18 anni. Shadow si è distinto per aver implementato questo archivio con migliaia di file video e immagine con cui aveva documentato gli abusi commessi, spingendosi sempre oltre nelle violenze perpetrate.
L’utente rappresenta un high value target internazionale nell’ambito delle indagini delle polizie di tutto il mondo impegnate in attività sotto copertura online nel contrasto alla pornografia minorile all’interno delle citate comunità pedofile virtuali.