In tutta l’Isola complessivamente 1,2 milioni, in proporzione una delle regioni con il più alto numero. Inps: a fine 2022 saliti quasi a quota 262 mila, sono oltre l’8% del totale nazionale
PALERMO – In Sicilia i pensionati del solo ambito pubblico sono sempre di più, e “pesano” non poco sulle casse dell’Inps, Istituto previdenziale nazionale. Secondo i dati resi noti all’1 gennaio scorso sono 261.765 i siciliani pensionati pubblici, e rappresentano l’8,4% del totale italiano. Con questi numeri, la Sicilia si pone al quarto posto tra le regioni italiane con il più alto numero di persone che fruiscono di una pensione. Più in alto, la Lombardia e il Lazio, rispettivamente con l’11,9% e l’11,3% del totale, seguite dalla Campania (9,4%).
Le regioni con il numero minore sono la Valle d’Aosta (0,3%), il Molise (0,7%) e la Basilicata (1,1%). La crescita da un anno all’altro non è stata significativa, fermandosi allo 0,8% nazionale. Per macroarea geografica, Italia meridionale e isole e Italia settentrionale si pongono sugli stessi numeri, con oltre un milione di individui ciascuno, mentre l’Italia centrale si ferma a circa 700 mila nominativi.
In percentuale, al Nord vanno il 40,9% delle pensioni pubbliche, il 36,5% vanno al Sud e il 22,3% al Centro. Sui poco più di 3 milioni di pensioni totali, un milione e 800 mila sono donne, mentre il resto sono uomini. In Sicilia, i pensionati sono 116.072, contro le 145.693 pensionate. Le regioni con il più alto rapporto di femminilità sono la Lombardia (2,02) e il Piemonte (1,91), mentre la Puglia (1,18) e la Campania (1,22) presentano quello più basso. Per età. la classe con maggior numero di pensioni è quella 70-74 anni sia per i maschi che per le femmine, con pesi percentuali pari rispettivamente al 25,2% per i maschi e al 26,7% per le femmine.
La classe più numerosa delle pensioni di inabilità è per i maschi quella 60-64 anni (20,7%), mentre per le femmine è quella 65-69 anni, con il 19,5%. Infine, per le pensioni ai superstiti la maggiore numerosità si rileva per i maschi nella classe 75 -79 anni mentre per le femmine tra 80 e 84 anni.
In totale, quindi calcolando anche le pensioni raggiunte in ambito privato, in Sicilia sono un milione e 200 mila i pensionati e le pensionate, e rappresentano quasi il 7% del totale nazionale. Di queste, poche sono le pensioni previdenziali, cioè le pensioni erogate a seguito di versamento di contributi durante l’attività lavorativa, tanto che la Sicilia si pone all’ultimo posto della classifica nazionale. In particolare, la Sicilia registra 167 pensioni previdenziali ogni mille residenti, seguita dalla Campania con 176 pensioni e dal Lazio con 183 ogni mille residenti; in Lombardia, dove vengono erogate il 18,9% del totale delle prestazioni previdenziali, il coefficiente standardizzato di pensionamento è pari a 267 pensioni per mille abitanti.
Al contrario, le pensioni assistenziali, erogate a sostegno di situazioni di invalidità o di disagio economico, comprese le indennità di accompagnamento, e pensioni e assegni sociali, in Sicilia superano di gran lunga la media nazionale: se nella regione, ogni mille abitanti, ne vengono erogate 68, nell’Isola sono 101, ponendo la regione al quarto posto della classifica nazionale, dopo la Campania, la Puglia e la Calabria. La media nazionale si pone sulle 226 prestazioni previdenziali erogate.
In termini assoluti, sono 754.346 le pensioni previdenziali erogate sul territorio siciliano, e 464.106 quelle assistenziali, più di un terzo del totale. Numeri che si traducono in una realtà isolana fatta da crisi economica e disoccupazione, senza dimenticare la grande ombra del lavoro sommerso, per cui l’evasione continuata delle tasse ha come contraltare il mancato versamento dei contributi, e anche in questo caso la pensione non potrà che essere assistenziale.