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Per il Catania è notte fonda, l’Avellino passa al Massimino. Le pagelle: male tutti, Tabbiani contestato

Per il Catania è notte fonda, l’Avellino passa al Massimino. Le pagelle: male tutti, Tabbiani contestato
Catania-Avellino curva sud

Per il Catania, contestato al Massimino, una nuova sconfitta: l’Avellino vince 2-0, successo che agli irpini mancava dal 1948. Cronaca e pagelle.

Crollo Catania. Dopo l’1-1 in casa del Monterosi, i rossazzurri perdono 2-0 allo stadio “Angelo Massimino” al cospetto dell’Avellino: i biancoverdi passano grazie ai gol di Marconi e Gori su un campo dove non vincevano dal 1948. Per Tabbiani, più che mai sulla graticola e contestato dai tifosi, è la quarta sconfitta in campionato (terza in casa) su dieci gare disputate. Numeri impietosi, che certificano il fallimento del progetto tecnico avviato in estate.

Tabbiani contestato, Avellino avanti

Tabbiani abbandona il 3-4-2-1 visto nelle ultime uscite e opta per il ritorno al 4-3-3. In avvio di gara l’Avellino si dimostra subito più pericoloso. Al nono minuto, la squadra di Pazienza è già in vantaggio: Marconi, su punizione, buca la barriera e complice una deviazione batte Bethers. Nel frattempo, in Curva Sud viene esibito uno striscione abbastanza eloquente: “Tabbiani via subito!”. Contestato l’allenatore, mentre i calciatori sono invitati a giocare con maggiore cattiveria.

Chiricò sbaglia dal dischetto

Il Catania ha una reazione, anche se più di nervi. Al 21’ una grande giocata di Bocic sulla fascia mette in condizione Mazzotta di calciare dentro l’area: il terzino tira però debolmente. Sempre lo stesso Bocic, il migliore dei suoi, al 26’, viene trattenuto in area da Sannipoli: l’arbitro indica il dischetto (primo rigore in stagione a favore degli etnei). Dagli undici metri si presenta Chiricò, la cui traiettoria però, non particolarmente angolata, incontra la deviazione del portiere Ghidotti: rigore fallito. Chiricò prova a farsi perdonare: un minuto dopo Ghidotti para il suo mancino, dieci minuti più tardi un altro suo tentativo si spegne a lato. L’Avellino non sta a guardare e coglie un palo con Mulè. Gli irpini in vantaggio all’intervallo tra i fischi del Massimino.

Avellino con la partita in mano. Catania al tappeto

Nella ripresa, l’Avellino sembra gestire senza eccessive difficoltà. I biancoverdi sono anche pericolosi con una velenosa punizione di Lores Varela. Il Catania non insidia mai la porta di Ghidotti, né Tabbiani rischia sostituzioni che possano cambiare l’inerzia del match. E così l’Avellino con un’azione di contropiede ben orchestrata chiude il match: il 2-0 lo firma Gori, peraltro cercato in estate proprio dalla dirigenza rossazzurra. Per il Catania è notte fonda: allo stadio infuria la contestazione nei confronti del tecnico, ma anche nei riguardi della società. Crollo dei rossazzurri che sembra definitivo, sia tecnico che psicologico: impensabile continuare così, con un progetto tecnico che non ha mai portato frutti fin dall’inizio. A Vincenzo Grella, al primo difficilissimo momento della sua giovane carriera da dirigente, il compito di riparare agli errori commessi.

Le pagelle

Bethers 6 – Ingannato da una deviazione, decisiva, sulla punizione calciata da Marconi. Rischia su un altro piazzato, battuto stavolta da Lores Varela, ma è bravo a opporsi al possibile tap-in di Sannipoli. Nulla può sul raddoppio di Gori.

Rapisarda 5.5 – Fascia di capitano al braccio, sente il peso della responsabilità e prova a dare fiducia ai compagni. Al 36’ sfiora il gol quando una sua conclusione, deviata da un avversario, poteva sorprendere Ghidotti. Naufraga insieme al resto dei compagni.

Quaini 5 – In difficoltà nel contenere Sgarbi e Marconi. Da un suo intervento irregolare nasce la punizione del vantaggio biancoverde, ma in generale soffre a livello di contrasti. Probabilmente la sua peggior prestazione da quando indossa la maglia rossazzurra. Dal 78’ Lorenzini s.v. – Ultimi minuti di una gara già decisa.

Curado 5.5 – Non si segnala per particolari sbavature, meglio rispetto al collega di reparto.

Mazzotta 5 – Riportato nel suo ruolo naturale, quello di terzino sinistro, non offre un grande contributo. Potrebbe fare meglio al 21’ quando, servito ottimamente da Bocic, fallisce un’importante occasione da rete davanti a Ghidotti. La gamba gli manca, la lucidità pure. Esce tra i fischi. Dal 67’ Castellini 5.5 – L’uomo più duttile del gruppo rossazzurro entra in un momento complicato della gara. E si vede.

Zammarini 5.5 – Le sta giocando tutte, per necessità, e l’impressione è che in effetti gli stia mancando la corsa. Non è quello delle prime gare.

Ladinetti 4.5 – Primo tempo complicato, dove avverte tutte le difficoltà del momento, suo personale e della squadra. Non preciso nei lanci, poco cattivo in fase di interdizione. Giocatore finora non all’altezza. Dal 73’ Chiarella s.v. – Non può impattare su una gara già ben indirizzata a favore degli ospiti.

Rocca 5.5 – Al rientro dopo lo stop per infortunio, Tabbiani lo schiera nonostante la condizione fisica non perfetta (out Deli e Ladinetti). L’Avellino gli lascia pochi spazi da attaccare.

Chiricò 5 – Le azioni del Catania nascono quasi tutte dai suoi piedi, ma a questo Chiricò manca qualcosa rispetto a quello ammirato nelle prime gare. Ci prova, calcia in tutti i modi, ma gli manca sempre precisione nelle conclusioni o negli appoggi. Calcia male anche il rigore: Ghidotti bravo a indovinare il lato giusto, ma traiettoria poco angolata e quindi “parabile”. Dal 78’ De Luca s.v. – Appena reintegrato in rosa, gioca la sua seconda gara stagionale.

Dubickas 4.5 – Si segnala per il lavoro sporco –falli guadagnati e gioco spalle alla porta – ma in area di rigore la sua presenza non si avverte mai. E per un centravanti non è certo poco. Dal 73’ Sarao s.v. – Contributo pressoché nullo.

Bocic 6 – Il migliore del primo tempo del Catania. Regala imprevedibilità alla manovra con i suoi spunti e le sue accelerazioni: mette prima Mazzotta in condizione di battere a rete e poi Chiricò di battere un rigore, ma i compagni sprecano. Si spegne alla distanza.

Tabbiani 4.5 – Il suo Catania non c’è, non c’è mai stato. Le trame di gioco non si vedono, i risultati non arrivano. E non c’è traccia di miglioramento alcuno, anzi: la squadra sembra meno brillante, gli infortuni tanti. Gli episodi gli sono contrari (vedi rigore di Chiricò), altro segnale del fatto che questo suo percorso non sembra destinato a vedere la luce. Il quadro, insomma, è fosco: dodici punti in dieci gare sono bottino magrissimo e umiliante viste le aspettative. Responsabilità, comunque, da condividere con la dirigenza.

Tabellino

Catania-Avellino 0-2

Marcatori: 9’ Marconi, 70’ Gori

Catania (4-3-3): Bethers; Rapisarda, Quaini (dal 78’ Lorenzini), Curado, Mazzotta (dal 68’ Castellini); Zammarini, Ladinetti (dal 73’ Chiarella), Rocca; Chiricò (dal 78’ De Luca), Dubickas (dal 73’ Sarao), Bocic. All.: Tabbiani

Avellino (3-5-2): Ghidotti; Cancellotti, Benedetti (dal 18’ Palmiero), Mulè; Sannipoli (dal 61’ Falbo), Lores Varela, Pezzella (dal 77’ D’Angelo), Armellino, Ricciardi (dal 77’ Dall’Oglio); Sgarbi, Marconi (dal 61’ Gori). All.: Pazienza

Arbitro: Frascaro di Firenze

Ammoniti: Bocic, Quaini, Armellino, Ladinetti