Tra questi c’è Palazzo Corvaja, sede del primo Parlamento siciliano, chiuso per inagibilità. Numerose le strutture da salvare, che versano in un “preoccupante stato di abbandono”
TAORMINA (ME) – Lesioni strutturali, perdita dei requisiti di stabilità dell’edificio, totale inagibilità del pianterreno. L’accertamento tecnico di queste condizioni ha decretato, da qualche giorno, la completa chiusura di Palazzo Corvaja, uno dei più importanti siti storici di Taormina.
Interdetto ai visitatori, soprattutto nei piani superiori, già da qualche anno, quella che è stata la sede del primo Parlamento siciliano continuava a ospitare gli uffici della locale Associazione albergatori e del Servizio turistico regionale, ma una recente ordinanza del sindaco Mario Bolognari (n. 44 del 9 ottobre) ne ha infine deciso “il divieto di utilizzo e lo sgombero immediato a tutti i locatari o beneficiari e chi, a qualunque titolo, occupi gli spazi in questione”.
È stata la persistente presenza dei dipendenti regionali, infatti, a rallentare sinora l’iter che avrebbe dovuto portare all’inizio dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Corvaja. L’Amministrazione comunale era riuscita a beneficiare di un finanziamento regionale, da 1 milione e 180 mila euro, accedendo al bando dell’assessorato alle Infrastrutture per “interventi a tutela dell’ambiente e dei beni culturali e risanamento dei centri storici”, a valere sul Fondo europeo di Sviluppo e Coesione. L’Urega avrebbe dovuto assegnare i lavori già lo scorso giugno, con la condizione che tutti i locali fossero sgomberi. Ma l’invito rivolto dal Comune al Str di trovare provvisoriamente un’altra sede non aveva trovato riscontro, costringendo infine il primo cittadino a ordinarne lo sgombero, sia per l’urgenza di salvaguardare l’incolumità pubblica e privata, sia per accelerare l’iter dei lavori ed evitare di perdere il finanziamento.
Palazzo dei Giurati aveva anche offerto di ospitare il Servizio turistico nei locali dell’Associazione nazionale Combattenti – proprio sul corso Umberto – ma l’opzione è stata scartata dai dipendenti regionali, che adesso dovranno appoggiarsi agli uffici di Giardini Naxos e Messina, oltre a svolgere il lavoro da casa. Esclusa anche la possibilità che la Regione consentisse l’utilizzo di Palazzo Ciampoli, gestito dal Parco archeologico di Naxos e in attesa di aprire al pubblico come museo.
Le criticità strutturali di Palazzo Corvaja sono ormai evidenti. Già nel 2018 la Sovrintendenza di Messina in una nota aveva “interdetto l’uso del monumento”, fino a quando non fossero state ripristinate le condizioni di sicurezza. Le continue infiltrazioni di acqua, oltre a danneggiare l’intonaco dei muri, hanno infatti determinato lesioni strutturali, a cominciare dalla trave che sostiene l’ingresso principale agli uffici, definita dai tecnici “pericolante”. Tutti questi problemi dovranno essere risolti nelle previste opere di consolidamento e ristrutturazione generale, che partiranno adesso entro l’anno, per riconsegnare Palazzo Corvaja alla città e ai turisti. Fino a quel momento potranno entrare nell’edificio soltanto i tecnici autorizzati.
Sembra così giunta l’ora per avviare una più ampia opera di restyling che interessa diversi edifici storici di Taormina, per i quali il Comune, avendo già in passato espresso “preoccupazione per lo stato di abbandono in qui si trovano”, aveva presentato i progetti per accedere ai finanziamenti europei tramite la Regione. Stiamo parlando, per esempio, dell’ex Circolo dei Forestieri sotto la piazza centrale del Belvedere, per il quale è stata calcolata una spesa da 1 milione e 230 mila euro. Pericolante e chiuso da anni, doveva rientrare in un vecchio finanziamento, sempre europeo, per la creazione del “Museo Diffuso per le Arti Contemporanee”, poi limitato all’ex Chiesa di Sant’Agostino e al palazzo dell’ex Pretura, oggi a disposizione della Fondazione TaorminaArte. Una spesa da 470 mila euro è stata calcolata, invece, per ristrutturare la Torre dell’Orologio la quale, se tornasse accessibile, regalerebbe ai turisti una delle viste dall’alto più belle di Taormina.
Twitter: @MassimoMobilia