Perché comprare il Quotidiano - QdS

Perché comprare il Quotidiano

Carlo Alberto Tregua

Perché comprare il Quotidiano

venerdì 05 Luglio 2019

L’informazione al servizio dei cittadini

Nel 1954 vi fu il primo vagito della Tv pubblica: i soliti menagrami comunicarono che l’epoca della radio era finita. Si sono sbagliati. Oggi la radio è più viva che mai. Poi, gli stessi, quando uscirono i libri digitali, proclamarono che quelli di carta non avevano futuro. Anche in questo caso si sono dovuti ricredere perché lo scorso anno si sono venduti più libri di carta dell’anno precedente.
Non stanchi di nere profezie, ancora loro hanno deliberato la morte a tavolino dei quotidiani di carta e digitali. Riteniamo che si sbaglino anche questa volta. Ad una condizione, però: che i quotidiani cambino la loro funzione.
I contenitori – radio-tv, internet e quotidiani – trasmettono informazioni. I primi due in modo lapidario ed estremamente sintetico. Il terzo, con notizie prelevate dalla cronaca e, quindi, veloci. Sta qui lo sbaglio: per sopravvivere e anzi avere un nuovo un ruolo di prim’ordine, come è avvenuto in Usa e in Giappone, i quotidiani devono assumere una funzione pedagogica e formativa.


In cosa consiste? Nello spiegare i fatti in modo imparziale, completo ed obiettivo, approfondendoli da ogni punto di vista, aprendo i “vasi di Pandora”, individuando responsabilità e cercando, con ogni mezzo, di far capire ai propri elettori gli accadimenti.
Differenziando profondamente l’informazione ed il suo modo di farla dagli altri due contenitori (radio-tv e internet) si crea nel pubblico l’interesse per un prodotto che offre ciò che altri prodotti non gli danno.
È una semplice questione di mercato: rendere appetibile l’oggetto che si propone ai consumatori. Se lo è, i consumatori lo comprano. In altre parole, lo acquistono se viene soddisfatta la loro necessità di saperne di più in ordine a ciò che succede.
Molti quotidiani, invece, continuano a riportare, più o meno, le stesse notizie che hanno già, magari il giorno prima, trovato spazio in radio, televisioni e web: dunque news che in gergo vengono definite bruciate.
La concorrenza nell’informazione è una cosa seria che va trattata con estrema attenzione. Bisogna capire come essa va data per essere il più efficace possibile, con adeguate forme. Fatta in tal modo, i quotidiani finalmente ritornerebbero al ruolo guida.

Il ruolo guida dell’informazione dei quotidiani: ecco il traguardo prossimo venturo che è anche una necessità di tutta la gente, la quale si è abituata all’informazione-spot, brevissima, che non fa capire nulla perché non circostanzia i fatti e non immette tutta la verità all’interno degli stessi, ma quella parziale che di solito la brevità comporta.
Scrivere i fatti completi, in tutti i loro aspetti, citando le fonti e controllandoli almeno da due di esse, è la funzione dei quotidiani. Radio e televisione da un canto e internet, dall’altro, non sono in condizione di fare altrettanto, per la loro stessa natura.
Qualcuno osserverà che nelle televisioni vi sono dei talk show che dovrebbero spiegare quello che accade. Ma essi hanno una vistosa pecca e riguarda i partecipanti, che possono parlare per pochissimi minuti senza riuscire spesso a completare il loro ragionamento. Inoltre, i talk show devono fare spettacolo e non informazione.


Il quadro è chiaro e indica, senza dubbio, che ancora nel variegato mondo dell’informazione vi è uno strumento principale che possa farla in maniera adeguata: il Quotidiano.
È vero che molti giornalisti devono cambiare il modo di fare il loro mestiere, abbandonando la comodità di prelevare dalle agenzie informazioni-spot e trasferirle “pari-pari” nelle pagine, di carta o digitale, dei giornali.
Il processo di cambiamento deve quindi partire proprio dai professionisti dell’informazione. Non sono tali i conduttori dei talk show televisivi, anche se giornalisti, ingaggiati a suon di milioni come artisti che però fanno informazione: un’anomalia tutta italiana.
Ci auguriamo che la Fieg (Federazione italiana editori giornali) prepari una campagna stampa, da ripetere più volte, per spiegare al mercato la convenienza a ricomprare il giornale, dal titolo: “Perché comprare il Quotidiano”. Ma non quello cui siamo stati abituati fino ad oggi, bensì un nuovo Quotidiano con le funzioni innanzi indicate che serva veramente per la formazione di una corretta opinione dei cittadini.

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