I permessi Rol, sigla che indica la “riduzione dell’orario di lavoro”, rappresentano uno degli strumenti più utilizzati dai dipendenti per assentarsi senza subire trattenute economiche. Si tratta infatti di permessi retribuiti che si accumulano nel corso dell’anno e che consentono di giustificare l’assenza senza rischiare sanzioni disciplinari o perdite di stipendio.
La particolarità dei Rol è che non derivano da una normativa statale, bensì esclusivamente dalla contrattazione collettiva. Ogni Ccnl stabilisce quindi quanti permessi spettano annualmente, con quali modalità maturano, entro quando devono essere utilizzati e se, qualora rimangano inutilizzati, debbano essere liquidati in busta paga. Per questa ragione non esiste una disciplina unica valida per tutti i lavoratori: le differenze possono essere anche rilevanti persino tra dipendenti appartenenti allo stesso settore ma con livelli o mansioni differenti. .
Cosa sono i Rol
Come detto, Rol significa “riduzione dell’orario di lavoro”: si tratta di ore retribuite che si accumulano mensilmente e permettono al dipendente di usufruire di periodi di riposo aggiuntivi rispetto alle ferie. A differenza delle ferie, che sono disciplinate direttamente dalla legge, i Rol nascono da accordi contrattuali stipulati a partire dal Protocollo Scotti del 1983. Ogni contratto collettivo stabilisce quindi quantità e modalità di utilizzo.
Questi permessi compaiono generalmente nel cedolino nella sezione dedicata a permessi e assenze, con indicazione delle ore residue, di quelle maturate nel mese e di quelle già utilizzate.
I Rol sono obbligatori?
Poiché non sono previsti da alcuna norma statale, i contratti collettivi non sono tenuti a inserirli obbligatoriamente. Lo conferma anche la nota ministeriale n. 8489 del 27 giugno 2007, secondo cui l’eventuale mancata applicazione delle riduzioni orarie non comporta sanzioni. Tuttavia, quando il Ccnl li prevede espressamente, diventano un diritto del lavoratore e il datore è tenuto a concederli nei limiti e nelle modalità stabilite dal contratto.
Quanti permessi spettano
Il numero di ore varia in base al contratto collettivo applicato, all’inquadramento e alle mansioni. Per esempio, nel Ccnl Terziario l’articolo 140 assegna 56 ore annue ai dipendenti delle aziende fino a 15 persone e 72 ore per organici più grandi. Nel Ccnl Commercio, invece, il monte ore è di 72 ore, più 32 ore aggiuntive per le ex festività. Va considerata anche l’anzianità: nei primi due anni non si ha diritto ai Rol, nel terzo e quarto anno ne spettano meno, mentre dal quinto si ottiene il totale previsto. Hanno diritto ai Rol sia i dipendenti a tempo determinato sia indeterminato, purché lavorino a tempo pieno.
Essendo permessi retribuiti, le ore di Rol vengono pagate come se il dipendente fosse normalmente al lavoro. La retribuzione corrisponde alla paga oraria ordinaria, comprensiva delle voci fisse ma senza le maggiorazioni relative a straordinari, turni o lavoro festivo.
Maturazione e utilizzo
I Rol maturano mese per mese, con un meccanismo simile a quello delle ferie. Ogni dipendente può quindi usufruirne dal mese successivo alla maturazione. I permessi possono essere usati in forma oraria o giornaliera, oppure – se previsto dall’azienda – in modalità collettiva, con una riduzione dell’orario valida per tutto il personale coinvolto.
Di norma, il datore non è obbligato a concedere ore di permesso se il lavoratore non ha ancora maturato il monte ore necessario. Ogni permesso utilizzato viene indicato nel libro paga.
Scadenza e pagamento dei Rol
I Rol non sono illimitati: hanno una scadenza che può variare a seconda del Ccnl. Di solito devono essere utilizzati entro 12 o 24 mesi, ma alcuni contratti fissano termini differenti, come il 31 dicembre dell’anno di maturazione o il 30 giugno dell’anno successivo. Una volta superata la scadenza, il lavoratore perde la possibilità di usarli, ma non il loro valore: il datore di lavoro, infatti, è tenuto a pagarli in busta paga nel primo cedolino utile dopo la scadenza.
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