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Permessi di soggiorno in picchiata: l’Italia perde terreno, l’Europa cambia rotta

Permessi di soggiorno in picchiata: l’Italia perde terreno, l’Europa cambia rotta
Permesso di soggiorno

Ammontano complessivamente a 3,5 milioni le prime emissioni rilasciate nell’Unione europea nel corso del 2024. In testa alla classifica la Spagna, che da sola rappresenta il 16% del totale. L’Italia è al quarto posto (9,9%)

ROMA – Sono 3,5 milioni i primi permessi di soggiorno rilasciati nell’Unione europea a cittadini di Paesi terzi nel 2024. L’Eurostat ha registrato un calo dell’8,3% (-315.656 permessi in meno) rispetto al 2023, quando furono rilasciati un numero record di 3,8 milioni di primi permessi.

Il 9,9% dei permessi dell’Unione li ha rilasciati il nostro Paese, erano il 10,2% nel 2023. Tra le altre nazioni, la Spagna ha rilasciato il numero più elevato di primi permessi di soggiorno (561.640 permessi, pari al 16% del totale dei permessi rilasciati nell’Ue). Poi la Germania con 544.987 permessi (pari al 15,5%), seguita dalla Polonia con 488.846 (pari al 13,9%), dall’Italia, come citato, con 346.411 (pari al 9,9%) e dalla Francia con 342.208 (pari al 9,8%). Questi cinque Paesi hanno rappresentato il 65,1% di tutti i primi permessi di soggiorno rilasciati nell’Ue nel 2024.

Permessi di soggiorno ogni 1.000 abitanti, l’Italia sotto la media europea

Attenzione, però, a guardare al dato anche da un’altra prospettiva: rispetto alla popolazione di ciascun paese dell’Ue, i rapporti più elevati di primi permessi di soggiorno ogni 1.000 abitanti nel 2024 sono stati registrati a Malta (51,7 permessi rilasciati ogni 1.000 abitanti) e Cipro (41,4). I rapporti più bassi sono stati osservati in Romania (3), Bulgaria (3,1) ed Estonia (3,5). In totale, nell’Ue nel suo complesso, sono stati rilasciati 7,8 primi permessi di soggiorno ogni 1.000 abitanti nel 2024. L’Italia si attesta a quota 5,9 primi permessi di soggiorno ogni 1.000 abitanti, dunque, sotto la media europea.

Nel 2024, sono stati rilasciati 1,1 milioni di primi permessi di soggiorno per motivi di lavoro, pari al 31,9% del totale. I motivi familiari hanno rappresentato il 27,1%, quelli legati all’istruzione il 15,7%, mentre altri motivi, tra cui la protezione internazionale, hanno rappresentato il 25,3%. Il calo rispetto ai numeri del 2023 è dovuto principalmente alla diminuzione del numero di primi permessi rilasciati per lavoro (155.549 permessi in meno, pari al -12,2%), altri motivi (98.857 permessi in meno, pari al -10,0%) e motivi familiari (65.771 permessi in meno, pari al -6,5%). Al contrario, i permessi rilasciati per motivi di studio hanno registrato un leggero aumento rispetto al 2023 (4.521 permessi in più, pari allo +0,8%).

Il calo più evidente in Estonia

Il calo relativo più significativo nel numero totale di primi permessi rilasciati nel 2024 rispetto al 2023 è stato registrato in Estonia (-42,5%; da 8.459 nel 2023 a 4.860 nel 2024), seguita da Malta (-29,8%; da 41.927 a 29.433) e Polonia (-23,9%; da 642.789 a 488.846). Altri cali notevoli sono stati osservati anche in Slovacchia (-17,9%), Germania (-17,8%), Finlandia e Slovenia, entrambe con un -14,1%. Gli aumenti relativi più significativi nel numero totale di permessi rilasciati nel 2024 rispetto al 2023 sono stati registrati in Grecia (+24,0%; da 70.921 nel 2023 a 87.932 nel 2024) e a Cipro (+16,1%; da 34.694 a 40.274).

I motivi di lavoro la ragione più comune in 14 paesi Ue

Nel 2024, i motivi di lavoro sono stati la ragione più comune per il rilascio di permessi di soggiorno in 14 paesi dell’Ue. Le quote più elevate sono state osservate in Croazia (95,3%), Lituania (81,8%) e Romania (77,2%. La Polonia, con 337.874 primi permessi, è stata la principale destinazione per i cittadini extra-Ue (principalmente ucraini e bielorussi) che sono entrati nell’Unione per motivi di lavoro. Le destinazioni successive più comuni per motivi di lavoro sono state Spagna (95.735 permessi), Croazia (85.574 permessi) e Germania (77.149 permessi). Questi quattro Paesi hanno rilasciato più della metà di tutti i primi permessi di soggiorno per motivi di lavoro nell’UE (53,3%).

Le ragioni familiari sono state il motivo più comune per il rilascio di permessi di soggiorno in sette paesi dell’Ue. In Lussemburgo (52,2%), Svezia (49,1%), Spagna (46,0%), Belgio (45,7%) e Finlandia (42,9%), i motivi familiari hanno rappresentato oltre il 40% di tutti i permessi rilasciati a livello nazionale, seguiti da Germania (36,1%) e Paesi Bassi (32,9%). Spagna (258.192), Germania (196.979), Italia (110.093) e Francia (90.697) sono stati i paesi dell’UE con il numero più elevato di primi permessi di soggiorno rilasciati nel 2024 per motivi familiari; questi quattro paesi hanno rappresentato oltre i due terzi di tutti i primi permessi per motivi familiari nell’Ue (69,0%).

Irlanda e Francia sono stati gli unici due Paesi europei in cui il motivo più comune per il rilascio di un permesso di soggiorno era legato all’istruzione (rispettivamente 48% e 32,8%). In termini assoluti, Spagna (117.056 permessi), Francia (112.298 permessi) e Germania (75.005 permessi) sono emerse come la scelta principale per gli studenti extra-Ue in cerca di opportunità di studio all’interno dell’Ue.

Nel 2024, quattro Paesi dell’Ue avevano altri motivi come base più comune per il rilascio di permessi di soggiorno: Grecia (55,4%), Italia (51,0%), Austria (48,5%) ed Estonia (31,9%) di tutti i permessi rilasciati a livello nazionale. Per “altri motivi” si intende la protezione internazionale o altri tipi di residenza (ad esempio, pensionati).

Nel 2024, i cittadini ucraini (295.623, pari all’8,4% del numero totale di permessi di primo soggiorno rilasciati nell’Ue) hanno ricevuto il numero più elevato di permessi di primo soggiorno, davanti ai cittadini indiani (192.445, pari al 5,5%) e marocchini (188.420, pari al 5,4%). Quasi la metà (43,9%) di tutti i permessi di primo soggiorno rilasciati nell’Ue nel 2024 è stata rilasciata a cittadini dei seguenti dieci Paesi: Ucraina, India, Marocco, Siria, Bielorussia, Cina, Turchia, Colombia, Bangladesh, Afghanistan. Conseguenze evidenti della guerra in corso nell’Est del continente.