Questa mattina, intorno alle 11.20, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – Servizio Regionale Sicilia è stato allertato dalla Centrale Operativa 118 di Catania per la scomparsa di due ragazzi sul versante sud-ovest dell’Etna.
Il soccorso sul versante sud-ovest
Una squadra di tecnici della Stazione Etna Sud, partita da Nicolosi, è riuscita a mettersi in contatto telefonico con i dispersi, individuando rapidamente la loro posizione. In meno di un’ora, i due sono stati raggiunti e messi in salvo. Si tratta di due giovani catanesi di 34 e 25 anni, partiti sabato con l’intenzione di raggiungere il Rifugio Galvarina, dove avrebbero dovuto pernottare.
La notte all’aperto e la richiesta d’aiuto
Non riuscendo a trovare il rifugio nella serata di sabato, i due hanno deciso di accamparsi nei luoghi delle colate laviche del febbraio 2025. Stamattina, nel tentativo di rientrare, hanno però perso l’orientamento, fino a dover richiedere aiuto tramite la Centrale NUE112. La richiesta è stata subito inoltrata al 118, trattandosi di un intervento potenzialmente a rischio sanitario.
Attrezzatura inadeguata e difficoltà fisiche
I due escursionisti indossavano calzature non adatte all’ambiente montano e trasportavano uno zaino eccessivamente pesante, circostanze che hanno limitato la loro capacità di movimento, rendendo il rientro impossibile senza assistenza.
L’intervento congiunto
Oltre ai tecnici del CNSAS, sul posto è intervenuto anche personale della Guardia di Finanza, che ha collaborato alle operazioni. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, come previsto dalla normativa nazionale, ha coordinato l’intera operazione di salvataggio.
Un intervento tempestivo che ha evitato conseguenze peggiori, ma che ancora una volta richiama all’attenzione sull’importanza di preparazione e adeguata attrezzatura quando si affrontano ambienti montani come quello dell’Etna.

