Una giornata nazionale di protesta indetta per il 12 giugno contro le scelte Ue con manifestazioni a Venezia e Mazara del Vallo. A programmarla è l’Alleanza delle Cooperative Italiane pesca con l’appoggio delle organizzazioni di settore francesi e spagnole, dichiarando lo stato di agitazione della categoria.
“Con la progressiva riduzione dei giorni annui di attività in mare la Commissione europea ha deciso di far chiudere le imprese della pesca Ue in Mediterraneo”, afferma l’Alleanza, nel precisare che “lo stato degli stock ittici del Mediterraneo non può essere imputato interamente alle attività di cattura, sulle quali la riduzione del 20% di sforzo di pesca attuata dall’Italia in 3 anni e la demolizione della flotta di oltre il 16% nell’ultimo decennio, estremizzano solo la lotta alla pesca senza considerare tutte le altre fonti di impatto e i cambiamenti climatici“.
La cooperazione non intende subire ulteriormente la persecuzione ideologica perpetrata ai danni della pesca italiana dalla Commissione europea e richiama l’attenzione dell’opinione pubblica, delle istituzioni e delle forze politiche e sociali sulla necessità di salvarla dalla sicura estinzione.
Un’emergenza per il settore che si muove in parallelo a quella della sicurezza dei pescatori italiani, in particolare di quelli siciliani. Lo scorso settembre il sequestro di due pescherecci e dei relativi equipaggi da parte delle autorità libiche, nei giorni scorsi una vera e propria aggressione contro una nave da pesca, di Mazara del Vallo.
Come ha ricordato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, oggi in Parlamento, e ha confermato che la zona al largo della Libia nella quale operano i pescherecci italiani è molto pericolosa. “Avevamo in più occasioni denunciato questa situazione di minaccia per i nostri pescatori, e gli avvenimenti degli ultimi mesi purtroppo ci hanno dato ragione”.
Federpesca aderisce alla petizione lanciata dai Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca diretta al Ministero degli Affari Esteri, per chiedere un intervento concreto in modo da garantire alla flotta italiana che opera nel Mediterraneo la certezza del diritto di lavorare in totale sicurezza.
“Una soluzione che garantisca in tempi brevi risposte agli operatori del settore e che tuteli l’attività, la sicurezza e l’identità delle comunità costiere”, spiega Federpesca in una nota.
A seguito degli episodi delle ultime settimane a danno degli operatori delle imprese, secondo la Federazione, “non è più procrastinabile una presa di posizione da parte del Governo italiano, volta alla tutela della sicurezza e della redditività delle nostre imprese, nel rispetto del diritto marittimo e internazionale”.