Si è conclusa l’operazione “Fish reproduction 2024” della Guardia costiera di Siracusa. Le ispezioni hanno permesso di recuperare attrezzi non consentiti e di sanzionare attività illecite in mare
SIRACUSA – Tra le varie attività svolte dalla Capitaneria di Porto-Guardia costiera di Siracusa figura anche quella della tutela della filiera della pesca. Periodicamente si effettuano delle operazioni aventi il suddetto obiettivo. L’ultima di queste, che si è appena conclusa, è stata l’operazione complessa denominata “Fish reproduction 2024” di cui la Capitaneria di porto di Siracusa ha fatto il bilancio.
Contrasto alle attività di pesca illegale
Detta operazione si inserisce nell’impegno costante della Guardia costiera aretusea al contrasto alle attività di pesca illegale allo scopo di scongiurare tutti quei comportamenti illeciti che incidono negativamente sulle risorse ittiche e che penalizzano gli addetti del settore virtuosi e rispettosi delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.
L’operazione “Fish reproduction 2024”, ha visto impegnati le donne e gli uomini della Guardia costiera aretusea in diverse articolate e mirate operazioni di controllo in mare e a terra all’indotto commerciale, agli approdi ai punti di sbarco, lungo tutta la filiera ittica dei rispettivi territori di giurisdizione. Il dispositivo messo in campo, coordinato a livello regionale, è articolato a livello territoriale dal Centro di controllo area pesca (Ccap) della Direzione Marittima di Catania.
Effettuati oltre 638 controlli da parte della Guardia costiera
In questi ultimi giorni, nell’area di giurisdizione della Guardia costiera della Sicilia orientale sono stati effettuati oltre 638 controlli. Dall’analisi delle attività condotte è emerso che le maggiori violazioni riscontrate e sanzionate, riguardano la mancata tracciabilità e l’irregolare etichettatura dei prodotti ittici sia nella grande distribuzione all’ingrosso che nella vendita al dettaglio.
In particolare, le ispezioni dei militari della Guardia costiera sono state indirizzate ai controlli sull’utilizzo di attrezzi da pesca irregolari e non consentiti sia nell’ambito della pesca professionale che ricreativa. In tale ambito, ha avuto grande importanza l’attività condotta dai militari dei “Team ispettivi” della Guardia costiera di Catania, Pozzallo e Siracusa.
Nello specifico, il personale militare della Capitaneria di porto di Siracusa nel porto di Marzamemi ha sanzionato il proprietario di una imbarcazione da diporto, irregolarmente armata con attrezzi da pesca e pronta per essere impiegata in attività professionale. Inoltre, il natante, risultato privo di assicurazione e certificato d’uso motore, è stato sottoposto a sequestro, unitamente agli attrezzi da pesca non consentiti. Al trasgressore sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 3.300 euro.
Negli scorsi giorni, infine, sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 3 mila euro nei confronti di due pescatori subacquei intenti ad esercitare pesca illecita nella Baia di Santa Panagia. Uno di questi è stato sorpreso con un quantitativo di ricci di mare superiore al minimo consentito. Gli esemplari catturati, in numero di 150, sono stati immediatamente rigettati in mare poiché ancora in vita e, pertanto, restituiti al loro habitat naturale.