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Pesca sostenibile, contributi per oltre 300 imprese

Pesca sostenibile, contributi per oltre 300 imprese
peschereccio foto archivio

Pubblicata la graduatoria definitiva delle aziende ammesse a finanziamento per limitare l’impatto sull’ambiente. Si stima che nel mar Mediterraneo il 75% degli stock ittici sia sovrasfruttato

PALERMO – Quasi 5 milioni di euro per 306 imprese ammesse a finanziamento. È stata, finalmente, pubblicata, dalla Regione Siciliana la graduatoria definitiva per la misura 1.38 “Limitazione dell’impatto della pesca sull’ambiente marino e adeguamento della pesca alla protezione delle specie”, bando 2018.

Gli importi stanziati variano da poche migliaia di euro a quasi 200 mila euro, tutti in cofinanziamento: dalla Regione, infatti, arriva un massimo dell’80% del totale nella grande maggioranza degli importi ammessi, mentre il restante 20% è a carico della singola impresa. Le aziende che avranno accesso ai fondi potranno effettuare investimenti destinati ad attrezzature che migliorano la selettività degli attrezzi da pesca con riguardo alla taglia o alla specie, o attrezzature che eliminano i rigetti, evitando e riducendo le catture indesiderate di stock commerciali o che riguardano catture indesiderate da sbarcare.

L’impatto sull’ambiente delle attività di pesca vanno, infatti, limitate il più possibile: si potranno, quindi, acquistare attrezzature che limitano o eliminano gli impatti fisici e biologici della pesca sull’ecosistema o sul fondo marino, e che proteggano dalla possibilità di catturare da mammiferi e uccelli protetti. I fondi ricevuti potranno essere utilizzati anche per spese per consulenza tecnica e finanziaria, progettuali, consulenze legali, parcelle notarili e spese relative a perizie tecniche o finanziarie, nonché spese per contabilità o audit, se direttamente connesse all’operazione cofinanziata e necessarie per la sua preparazione o realizzazione, oltre alle garanzie fideiussorie connesse al pagamento di anticipazioni del contributo.

I fondi provengono dal “Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca“-Feamp 2014/2020, che rappresenta lo strumento finanziario dell’Ue dedicato ai settori della pesca e dell’acquacoltura per il periodo di programmazione 2014-2020. Il Feamp persegue diversi obiettivi: promuovere una pesca e un’acquacoltura competitive, sostenibili sotto il profilo ambientale, redditizie sul piano economico e socialmente responsabili, favorire l’attuazione della politica comune della pesca (Pcp); promuovere uno sviluppo territoriale equilibrato e inclusivo delle zone di pesca e acquacoltura.

Non di meno, attraverso finanziamenti mirati si vuole aumentare l’occupazione e la coesione territoriale, perseguendo la promozione della crescita economica e dell’inclusione sociale e la creazione di posti di lavoro, e fornire sostegno all’occupabilità e alla mobilità dei lavoratori nelle comunità costiere e interne, dipendenti dalla pesca e dall’acquacoltura, compresa la diversificazione delle attività nell’ambito della pesca e in altri settori dell’economia marittima. In seconda battuta, si vuole favorire la commercializzazione e la trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.

Una delle minacce più gravi, infatti, per la sostenibilità dei mari e di tutte le specie che li popolano è rappresentata dalla pesca eccessiva. Il 34% degli stock ittici globali, lo sostiene il Wwf, è sfruttato al di sopra del livello di sostenibilità e il 60% sfruttato a pieno regime. Le condizioni degli stock ittici globali sono allarmanti e sono aggravate da pratiche di pesca non sostenibili, tra cui la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, la distruzione di habitat critici e la cattura accidentale di specie minacciate e di giovanili di specie target. Nel Mediterraneo, poi, la situazione è molto grave, si stima che il 75% degli stock sia soggetto a sovrasfruttamento.