Pesca sostenibile, Favignana capofila progetto Amppa - QdS

Pesca sostenibile, Favignana capofila progetto Amppa

Pesca sostenibile, Favignana capofila progetto Amppa

sabato 18 Marzo 2023

Livreri Console, direttore Area Marina Protetta Isole Egadi, spiega al QdS: “Lavoriamo per mettere a punto una collaborazione tra Italia e Malta che coniughi economia e sostenibilità”.

FAVIGNANA (TP) – Si è svolto a Malta un importante incontro fra rappresentanti di Aree Marine Protette, sindaci, Dipartimenti ministeriali e regionali, italiani e maltesi nell’ambito del progetto “Amppa – Aree Marine Protette e Pesca Artigianale. Gestione integrata attraverso la sensibilizzazione e l’educazione ambientale”, finanziato dal Programma Interreg V-A Italia-Malta, con Ente capofila di progetto il Comune di Favignana.

Una due giorni di meeting per mettere a punto una collaborazione fra i partners progettuali (le Aree Marine Protette delle Isole Egadi e Isola di Ustica e di Gozo, il Dipartimento della Pesca Mediterranea – Regione Sicilia, i comuni di Gharb e Ghajnsielem) e il Governo maltese (l’Autorità per l’ambiente e le risorse – Era e il Dipartimento della pesca e dell’acquacoltura).

Al centro degli incontri le attività di cooperazione e confronto fra i diversi territori e la stesura di un regolamento comune in grado di introdurre ulteriori misure di conservazione degli habitat italiani e maltesi, ponendo l’accento sulla tutela delle coste e dei fondali e sulla promozione di una pesca artigianale più consapevole e sostenibile, in grado di tutelare l’ambiente e di valorizzare le attività di tutti gli operatori coinvolti. Dal convegno emerge, inoltre, che il progetto “Ammpa” serve a sensibilizzare la società sui temi ambientali e sul valore della conservazione delle zone protette, che coinvolgono cittadini, portatori di interesse e turisti.

Salvatore Livreri Console, direttore dell’Area Marina Protetta Isole Egadi entra nel dettaglio e spiega al Quotidiano di Sicilia: “Tra Italia e Malta esistono regolamenti diversi sulla pesca sostenibile, per cui l’intento del progetto è di creare un unico regolamento che possa inglobare entrambe le nazioni che fanno parte dell’unione europea, sperimentando un tipo di pesca più rispettoso dell’ambiente e, allo stesso tempo, permettere ai piccoli pescatori artigianali a rischio scomparsa di continuare il loro lavoro. Una salvaguardia a tutto tondo, quindi, dei pescatori e della pesca”.

“Prossimo step – ci spiega ancora il direttore – sarà quello di trovare degli attrezzi di pesca comuni (per tipo di maglia e per metodologia) che possano consentire ai pescatori di trarre il massimo profitto anche con le specie neglette ormai poco vendute, perché le persone hanno l’abitudine di comprare il pesce confezionato dai grandi marchi. Quindi, da questa valorizzazione ne deriva la creazione della filiera gastronomica, incrementando la pesca turismo e l’ittiturismo. Il regolamento avrà di certo un risultato sostanziale nel pescare meno, ma con qualità, e nel vendere meglio il prodotto”.

C’è finalmente la voglia di un ritorno al passato salvaguardando realmente i fondali e le specie che vi abitano, ma anche proteggere uno dei lavori più antichi al mondo promuovendo solamente un prodotto di qualità.

Sulle comunità vicine il direttore dell’Area Marina Protetta Isole Egadi aggiunge: “Una volta entrato in vigore ed approvato dalla Commissione Europea, il regolamento potrà essere proposto alle altre città. Prevediamo che sulla piccola pesca ci saranno effetti tangibili fin da subito, ponendo l’attenzione sui pesci poco venduti, senza dover vendere necessariamente all’ingrosso il pesce classico che va estinguendosi sempre più. Non è infatti possibile battere sempre le stesse specie (come le orate), per cui siamo per cambiare metodologia, pescare diversificando e dare modo a tutti i pesci di crescere”.

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