Ecco come si presentava la hall dell’Ospedale di Petralia Sottana affollata di vaccinanti questa mattina. «Il rischio è alto», riferisce al QdS un medico d’esperienza, in servizio al nosocomio
La hall dell’Ospedale di Petralia Sottana affollata di vaccinanti (come sta accadendo a Catania e praticamente in tutti gli hub della Sicilia, ndr), l’assembramento preoccupa i sanitari. «Il rischio è alto», riferisce al QdS un medico d’esperienza, in servizio al nosocomio petralese.
Preoccupazione, risposta agli appelli a vaccinarsi – secondo i tempi indicati dai protocolli – aumento dei contagi, senso civico, cultura della salute, queste e altre condizioni inducono i cittadini madoniti a recarsi in massa presso l’unico centro vaccinale del Distretto Sanitario di Petralia Sottana, ubicato nei locali dell’ex punto di ristoro dell’Ospedale “Madonna SS. dell’Alto” di Petralia Sottana.
Il centro vaccinale è ritornato al “Dell’Alto” dopo un breve periodo di attività al “Pietro Domina” – sede del Dipartimento di Prevenzione del Distretto, risultato fin da subito inadeguato, anche per il sopravvenire della stagione invernale.
Proprio le temperature rigide di oggi hanno indotto gli utenti ad assembrarsi all’interno della hall, appositamente riscaldata in quanto adibita a sala di attesa, pre e post vaccino.
L’unica criticità riscontrata da QdS, per il resto con un solo medico, due assistenti amministrativi, due infermieri e due operatori sanitari (che assistono alla compilazione dei moduli, in verità, in una postazione non idonea) dalla sala vaccini, questa mattina, in 40 minuti sono uscite circa 44 persone.
La macchina organizzativa, coordinata da Mariano Di Gangi, responsabile del Dipartimento di prevenzione del Distretto, funziona alla perfezione, se non fosse per la criticità dell’assembramento che si forma all’interno della struttura.
Il sistema della prenotazione (senza open day) scaglionerebbe gli utenti in fasce orarie diverse e ridurrebbe il rischio, ma dall’altro lato non terrebbe conto dei record di vaccinazioni delle ultime settimane che, con personale a ranghi ridotti – rispetto ad altre strutture – riesce a vaccinare, in open day, ogni mattina (8:30 – 14:00) oltre 250 persone.
La valutazione del rischio e la soluzione delle criticità rimane in capo alla Direzione Generale dell’ASP che, come ha risolto quella del “Pietro Domina”, non mancherà di impartire immediate disposizione a tutela della salute di chi si reca al centro vaccini e ha diritto di ritornare a casa “negativo”.
Rimane in sospeso l’impatto ambientale che sta avendo, almeno in Sicilia, la campagna vaccinale.
L’Assessorato regionale alla Salute non è riuscito, né con la prima, tantomeno con la seconda e la terza dose, a digitalizzare la raccolta dei moduli di consenso, firma compresa, come quella che gli stessi utenti appongono sul tablet, in diverse Banche o al postino, alla ricezione di una raccomandata.
Ogni inoculazione deve essere corredata da due fogli (consenso e scheda anamnestica), sottoscritti dall’utente.
Per il centro vaccinale di Petralia Sottana si tratta di 500 fogli, una risma (formato A4) al giorno, ogni 16 giorni si abbatte un albero per sopperire solo alle vaccinazioni eseguite al “Dell’Alto”.
Vincenzo Lapunzina