La nuova settimana di lavori all'Ars inizia con gli occhi puntati ancora volta sul piano rifiuti
La nuova settimana di lavori all’Ars inizia con gli occhi puntati ancora volta sul piano rifiuti. L’aggiornamento alla pianificazione dell’impiantistica, su cui il governo Schifani ha deciso di puntare sin dall’inizio della legislatura per arrivare alla realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia, si trova in commissione Ambiente. Un passaggio che, dopo l’ottenimento della valutazione ambientale strategica e la ricezione delle osservazioni da parte dei Comuni, molti definivano poco più che una formalità rituale e che invece si è rivelato più lungo del previsto.
Sia oggi che domani, infatti, il calendario dei lavori prevede diverse audizioni al termine delle quali la commissione presieduta dal lombardiano Giuseppe Carta sarà chiamata a pronunciarsi. Per quanto il parere non sia vincolante per le sorti dell’iter di approvazione del piano e i numeri in commissione vedono pendere la bilancia dalla parte della maggioranza, il dibattito continua a essere interessante, anche per via di quanto accaduto nei giorni scorsi a Roma.
Dalla Cts a Confindustria
L’appuntamento questa mattina è per le ore 11 a Palazzo dei Normanni. A essere convocati dalla commissione Ambiente sono stati l’assessore regionale Giovanni Di Mauro, il dirigente generale del dipartimento Rifiuti Arturo Vallone, il presidente della commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali Gaetano Armao, il presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta e Gaetano Vecchio, presidente di Confindustria Sicilia.
Saranno loro che interloquiranno con i deputati regionali su quanto previsto all’interno del nuovo piano dei rifiuti. L’aggiornamento riguarda i fabbisogni che dovranno essere soddisfatti nei prossimi anni per gestire il ciclo dei rifiuti nell’isola senza scivolare in nuove emergenze. Al centro dell’attenzione c’è chiaramente la rete di impianti che la Regione prevede debba essere realizzata, con in cima alla lista i termovalorizzatori.
Questi ultimi per il governo Schifani sono l’unica risposta possibile per riuscire a riportare all’interno della regione la chiusura del ciclo di gestione. Negli ultimi anni infatti, complice la parziale saturazione delle discariche, il ricorso alle spedizioni transfrontaliere è diventata una parte integrante dello smaltimento dell’indifferenziata, portando però a un innalzamento dei costi a carico dei Comuni.
La localizzazione degli impianti
Nonostante la politica abbia già ampiamente annunciato l’intenzione di costruire i due termovalorizzatori a Palermo e Catania, la questione riguardante l’esatto posizionamento degli impianti è un capitolo ancora tutto da scrivere, specialmente per quanto riguarda quello in territorio palermitano.
Infatti, mentre nel capoluogo etneo sembra inevitabile la scelta di un sito all’interno dell’area industriale, a Palermo non tutti sono d’accordo con chi vede un luogo ideale nella zona di Bellolampo, ovvero la stessa che ospita la grande discarica pubblica in cui in tutti questi anni sono stati abbancati i rifiuti della città e di cui si attende l’apertura della settima vasca.
A suscitare perplessità, anche tra gli stessi deputati, è la vicinanza dell’impianto ai primi centri abitati, tenendo anche in considerazione il fatto che proprio Bellolampo è stata severamente provata dal punto di vista ambientale a causa degli incendi divampati – sia quest’anno che la scorsa estate – all’interno della discarica gestita dalla Rap.
Il tema sarà affrontato mercoledì, quando in commissione Ambiente, oltre all’assessore Di Mauro e al dirigente generale Vallone, sono attesi il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente della Rap Giuseppe Todaro.
Gli ambientalisti all’Ars
Prima che la commissione si pronunci sul piano, a essere ascoltati saranno anche coloro che gli inceneritori non li vorrebbero da nessuna parte. Mercoledì mattina, la quarta commissione incontrerà i referenti delle principali associazioni ambientaliste che operano in Sicilia.
La convocazione è stata notificata al presidente di Legambiente Sicilia Tommaso Castronovo, al delegato per la Sicilia del Wwf Pietro Ciulla, alla presidente di Zero Waste Sicilia Anna Bonforte, al presidente di Italia Nostra Sicilia Leandro Janni, alla portavoce del Forum siciliano movimenti per l’acqua e i beni comuni Antonella Leto e al presidente di Rifiuti Zero Sicilia Salvatore Bulla. A prendere parte all’audizione dovrebbe essere – oltre all’assessore Di Mauro e al dirigente Vallone – anche il direttore di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino.
I poteri di Schifani
Alle nuove audizioni si arriva dopo che la commissione Bilancio e Finanze del Senato ha approvato l’emendamento che prevede un’estensione dei poteri straordinari già concessi l’anno scorso a Renato Schifani in materia di rifiuti. La misura proposta a palazzo Madama è stata inserita all’interno del decreto Omnibus che attende di essere convertito in legge.
Prevede l’equiparazione dei poteri di Schifani a quelli concessi al sindaco di Roma Roberto Gualtieri per la realizzazione del termovalorizzatore nella Cpaitale. In sostanza si concede la possibilità di derogare al codice degli appalti nelle procedure di affidamento dei lavori di realizzazione degli impianti previsti in Sicilia.
Una proposta che è stata fortemente criticata dai partiti di opposizione all’Ars, che hanno sottolineato come gli importi delle opere – quantificati in 800 milioni di euro – andrebbero gestiti con procedure a evidenza pubblica e consentendo la più ampia partecipazione alle gare d’appalto. E a proposito di poteri straordinari in capo a Schifani, c’è chi – a fronte del ciclo di audizione deciso dai deputati – ha alluso al fatto che lo stesso passaggio in commissione Ambiente si sarebbe potuto evitare.