I due termovalorizzatori promessi dal Governo Regionale non saranno pronti prima del 2023. Novità anche per la differenziata.
I due termovalorizzatori sponsorizzati a più riprese dal Governo Schifani potrebbero essere ultimati non prima del 2030. Sono queste le previsioni del “Piano rifiuti” che la Regione Siciliana ha in mente di portare avanti per rivoluzionare il sistema dello smaltimento dell’immondizia nell’Isola.
Termovalorizzatori, cala la portata
Ma non finisce qui, poi secondo la pianificazione è atteso anche un ridimensionamento della capacità dei termovalorizzatori. In base alla relazione si dovrebbe passare da 450mila a 300mila tonnellate all’anno nell’ipotesi massima e da 350mila a 250mila in quella minima.
Sembra destinata a cambiare anche la collocazione degli impianti. In precedenza, infatti, si era parlato di Gela come location dove realizzare almeno uno dei termovalorizzatori, mentre adesso il documento visionato dal Quotidiano di Sicilia fa riferimento alle aree di Palermo e Catania. Una scelta finalizzata a soddisfare le esigenze della Sicilia occidentale e orientale.
Rivoluzione per la differenziata a Palermo e Catania
Nel frattempo, secondo il documento, la Sicilia dovrà dotarsi di 24 impianti per trattare e smaltire la frazione organica che residua dalla differenziata e di 18 per la secca. Ma non solo.
In progetto vi è anche una modifica al sistema di raccolta differenziata nelle città di Palermo e Catania, attraverso l’utilizzo di nuovi cassonetti. In base al nuovo metodo, i cittadini potranno conferire i rifiuti in questi contenitori utilizzato una card di riconoscimento (la tessera sanitaria o una tessera elettronica di altro tipo).
Si tratta di un sistema che mira a migliorare il processo della raccolta differenziata che proprio nelle due principali città della Sicilia continua a non portare i risultati ottenuti.