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Piazza Armerina, valorizzazione del settore turistico

redazione

Piazza Armerina, valorizzazione del settore turistico

venerdì 29 Novembre 2019

“L’Amministrazione ha lavorato senza sosta per riscattare le sorti della nostra risorsa più importante”. Il sindaco ha risposto alle accuse d’immobilismo mosse dai suoi oppositori politici

PIAZZA ARMERINA (EN) – La valorizzazione del settore turistico rappresenta, per la Sicilia, una grande incompiuta. Un enorme patrimonio troppo spesso dimenticato e, in alcuni casi, abbandonato colpevolmente al proprio destino.

Negli ultimi giorni, a Piazza Armerina, lo scontro tra maggioranza e opposizione si è concentrato proprio su questo aspetto: con chi ha accusato l’Amministrazione retta dal sindaco Nino Cammarata di inconcludenza sul fronte della promozione e della valorizzazione turistica e lo stesso primo cittadino che, al contrario, ha difeso l’operato dell’Esecutivo e in particolare dell’assessore al ramo, Ettore Messina.

“Andrea Camilleri – ha scritto Cammarata sul proprio profilo Facebook – nel suo libro ‘Il medoto Catanalotti’,fotografava due anni fa Piazza Armerina come un paese di ‘poveri e pazzi’, rei di non essere stati in grado di organizzare un turismo degno delle bellezze della nostra città”.

“Da allora – ha aggiunto il sindaco – l’Amministrazione Cammarata ha lavorato senza sosta per riscattare le sorti della nostra risorsa più importante. Di regola servono 4 o 5 anni di lavoro continuo per cogliere i primi successi, ma già oggi i risultati, evidenti, sono sotto gli occhi di tutti”.

“Con l’adesione al progetto Comuni della Val di Noto – ha sottolineato Cammarata – Ettore Messina in prima persona ha promosso Piazza Armerina partecipando ad alcune delle fiere internazionali più importanti, citato dai cittadini degli altri Comuni aderenti che chiedevano ai propri rappresentanti di seguire il suo esempio”.

“A Piazza invece – ha concluso il sindaco con una stoccata ai rivali politici – qualcuno non demorde dall’intento di screditare ogni passo compiuto da questa Amministrazione. Ce ne siamo fatti tutti una ragione, anche perché, a differenza loro, non abbiamo intenzione di morire né poveri né pazzi”.

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