Piero Portale è una delle voci più autentiche del versante sud-ovest dell’Etna, area rimasta fino a qualche tempo fa ai margini della narrazione ufficiale ma depositaria di un’identità geologica e agricola antica. La sua Masseria Setteporte nasce come eredità familiare e diventa una visione personale, radicata nel rapporto fisico con la terra di Biancavilla e con le vigne impiantate dal padre negli anni Settanta.
Le prime vinificazioni e la filosofia vitivinicola
Le prime vinificazioni datano 2002: da allora il progetto cresce seguendo una viticoltura diretta, essenziale, in dialogo con pietre arrotondate dall’erosione, radici profonde e un microclima che scolpisce acidità e profondità nei vini. Portale conosce ogni metro della sua montagna e riconosce il valore delle antiche parcelle dove il muschio racconta l’età dei suoli.
Qui Nerello Mascalese e soprattutto Carricante trovano espressioni autentiche: il primo elegante e complesso, il secondo verticale e solare, capace di unire luce mediterranea e precisione vulcanica.
L’Etna non è una moda, ma un mosaico di contrade
Per lui l’Etna non è una moda né un brand: è un mosaico di contrade che meritano identità chiare, tutela e un censimento che comprenda anche le vigne dimenticate. Al di là dei vini, Portale è un narratore: cucina mentre parla di vigne, ricorda le annate attraverso i piatti preparati per amici e tecnici, misura il vino con l’istinto più che con la tecnica.
Ha vissuto la trasformazione dell’Etna da territorio marginale a frontiera del vino italiano, attraversando vendemmie difficili, collaborazioni decisive ed errori necessari, quando il versante sud-ovest non aveva ancora visibilità.
Masseria Setteporte: presidio culturale e agricolo
Masseria Setteporte diventa così un presidio culturale oltre che agricolo: le decisioni si prendono osservando il tramonto, assaggiando l’uva, ascoltando il vento, condividendo tavoli e degustazioni improvvisate.
Portale appartiene a una generazione che conosce l’Etna prima dell’arrivo degli investimenti esterni e difende con forza l’equilibrio tra crescita e memoria, tra innovazione e tradizione contadina. Le sue vigne rappresentano un patrimonio raro che richiede cura meticolosa: potature lunghe, gestione dell’acqua precisa, interventi minimi. Ogni vendemmia è una scommessa accettata con naturalezza.
I vini: espressione del territorio e della memoria
I vini che ne nascono sono schietti e profondi: rossi fini e nervosi, bianchi freschi e salini, espressioni che non inseguono la perfezione ma raccontano il luogo.
Raccontare Piero Portale significa raccontare il versante sud-ovest dell’Etna con tutta la sua autenticità: un territorio che non si concede immediatamente, che chiede tempo e ascolto, ma che ripaga con un carattere unico.
La sua storia dimostra che il vulcano è fatto di molte anime e che alcune di esse, quelle meno celebrate, custodiscono forse la verità più profonda di questa montagna complessa e senza dubbio unica.

