Tra i più celebri componimenti del poeta romano Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, vi è quella intitolata “La statistica”, più conosciuta al grande pubblico come “il pollo di Trilussa”. Il componimento in questione, con lo stile tipico dell’artista romano e con il suo caratteristico dialetto romanesco, non fa altro che affermare che se qualcuno mangia due polli, e qualcun altro no, in media i soggetti in questione hanno mangiato un pollo a testa, anche se di fatto sappiamo che uno non l’ha mangiato affatto. La scelta del pollo va inserita nel contesto storico, in quanto ai tempi di Trilussa mangiare pollo era considerata “una cosa da ricchi”, ma, anche se oggi in Italia la situazione è diversa, il significato del ragionamento umoristico non cambia. Quindi, sebbene facendo la media sulla popolazione potesse risultare che ogni persona mangia un pollo (e quindi abbia un certo benessere) nella realtà potrebbero essere in molti a non poterselo permettere e il dato sarebbe ingrossato dal consumo della fascia di popolazione più ricca. Il monito di Trilussa, quindi, è molto chiaro: attenzione ai dati statistici, perché spesso essi possono nascondere una realtà ben diversa.
Il ragionamento di Trilussa può essere adattato, per certi versi, anche a quello che sta accadendo con il Mezzogiorno d’Italia e con la presunta crescita che esso avrebbe avviato nel 2023 e nel 2024 (anche se per quest’ultimo anno di dati definitivi devono ancora vedere la luce). Come evidenziato dall’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno…

