Economia, i dazi e le differenze che attanagliano le regioni del nord e del sud Italia. Temi molto caldi e che oggi sono oggetto di dibattito su cosa può migliorare per poter equiparare un Paese nato 164 anni fa. Di tutto ciò ne ha parlato ai microfoni di QdS.it Pino Aprile, giornalista e scrittore e fondatore “Movimento Equità Territoriale“.
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Pino Aprile: “I dazi? Colpiranno al sud il settore agroalimentare”
“Il danno maggiore è per chi esporta di più negli Stati Uniti. In termini assoluti il danni maggiore non colpisce il sud. Ma se analizziamo in termini proporzionali per quello che vale dell’economia del sud e le esportazioni negli USA è probabile che il colpo si senta. Anche perché negli ultimi decenni proprio nei settori più colpiti da questa follia di questo matto scatenato (Trump, ndr), cioè il vino e l’agroalimentare, il sud vanta un’eccellenza nelle esportazioni nel settore, non solo negli Stati Uniti”. Commenta così Pino Aprile parlando dei dazi del governo Trump contro tutti gli stati dell’Unione Europea e che colpirà il Mezzogiorno.
“Il 66% dei soldi dell’Italia erano tutti dei meridionali”
“Il sud ha pagato la colonizzazione. Il Mezzogiorno è stato colonizzato, invaso con le armi e occupato militarmente, con stati d’assedio e una guerra che hanno cercato di ridurre a operazione di ordine pubblico per i briganti. I meridionali, notoriamente, nascono delinquenti e sono criminali nati. Parliamo di una guerra durata circa 10 anni. Un genocidio. Con i soldi dell’Italia unita che, come dimostrano i documenti pubblicati da Francesco Saverio Nitti (ex Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia), i soldi dell’Italia erano al 66% dei meridionali. Tutto il resto d’Italia era 1/3 contro i 2/3 del sud. Ma quei soldi sono stati spesi solo al nord. E così continua.”
Così Aprile parlando dei fondi italiani che sarebbero stati privati allo sviluppo del meridione. “Il PNRR è stato svuotato dai progetti del sud – prosegue il giornalista – e i soldi mandati per il Mezzogiorno vengono spesi al nord. Anche con i dazi, cosa chiedono gli industriali e i politici del nord nel silenzio complice/colpevole dei parlamentari meridionali? Usiamo i soldi del Fondo Coesione e Sviluppo. Quei soldi sono destinati al sud. La classe dirigente locale è modesta con però con alcune notevoli eccellenze, ma è sottoposta ad un potere nazionale che cerca di ribellarsi.”
“La Sicilia ha delle responsabilità storiche”
E sulle responsabilità delle differenze tra nord e sud Italia Aprile prosegue: “Il racconto disonesto delle condizioni del sud è fatto in particolare da ascari, servitori, sciocchi o colpevoli anche nelle università. Si liquida tutto alle responsabilità della classe dirigente meridionale, che ha delle responsabilità. La classe dirigente nazionale ha le maggiori colpe. Il potere economico è stato concentrato, con tutte le risorse, al nord. La politica dei governi da 164 anni è al servizio dell’economia del nord. Il potere ruota di scorta è quello coloniale meridionale al servizio di quello nazionale. Quindi, ci sono responsabilità locali che gridano vendetta. Ad esempio, le azioni dei Presidenti della Regione Siciliana gridano vendetta. Non solo loro, ma in particolare purtroppo la Sicilia che ha delle responsabilità storiche di questa situazione”
Il sud Italia nel 2025: la situazione
Pino Aprile poi prosegue parlando della situazione odierna del Sud: “C’è contemporaneamente un miglioramento e un peggioramento. La situazione è una diversa lettura della stessa situazione: cioè, la consapevolezza della condizione coloniale imposta da uno Stato razzista. In nessun Paese civile un condannato per razzismo contro dei suoi connazionali non sarebbe mai eletto in Parlamento o addirittura Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, parlo di Salvini. Al Ministero degli Affari Regionali, che sta devastando la Costituzione, c’è Calderoli che è stato per anni sotto processo per razzismo. Egli è stato condannato in primo e secondo grado e poi ancora in primo grado salvato dalla prescrizione. Lui ha detto che i napoletani, su tutti, sono da deratizzare, e fa il Ministro. In quale Paese al mondo succederebbe? L’Italia è uno Stato razzista”.
Come può migliorare il sud? La risposta di Pino Aprile
“Il sud può cambiare partendo dal basso, con la consapevolezza da parte della popolazione. Questo è un fatto positivo. La conoscenza delle condizioni di sudditanza del Mezzogiorno sono ormai un dato sempre più condiviso e noto. Questo non era mai successo. Ci sono strumenti a servizio di quei poteri come televisione e stampa, infatti due sociologi hanno dimostrato come la tv di Stato per 30 anni abbia parlato del sud solo al 9% del tempo e descrivendolo come luogo di malasanità, camorra, ecc.”
“Però, la gente è sempre più consapevole di questo. – conclude Aprile – La reazione qual è? Diventa sempre più becera questa colpevolizzazione del sud. Basta vedere chi mettono nelle cattedre di storia nelle università del sud e del nord. Tanti meridionali, il cui unico merito è descrivere il sud come l’inferno. C’è qualcuno che ha descritto i meridionali come cannibali, soprattutto i calabresi. Questo è un segno di un terrore di quel potere. Bisogna sapere e regolarsi in conseguenza di quel sapere”.

