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Pioggia di emendamenti e battaglia politica in Sicilia: le ultime novità nella finanziaria

Pioggia di emendamenti e battaglia politica in Sicilia: le ultime novità nella finanziaria
Ars – foto di Mauro Seminara

I lavori in commissione Bilancio procedono con le circa mille proposte di modifica al testo. Nel frattempo, arriva il via libera ai 35 milioni per il contratto collettivo regionale e alle misure in favore degli Enti locali

PALERMO – Martedì riflettori accesi su Sala d’Ercole per la discussione sulla mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Schifani. In seconda Commissione, nel frattempo, procedono i lavori sulla Finanziaria che andrà chiusa entro venerdì pronto aula. Il testo base della Finanziaria è stato approvato, con qualche modifica, e i componenti stanno adesso lavorando agli emendamenti che tra propositivi e soppressivi ammontano a un migliaio. Alle integrazioni sta lavorando anche Palazzo d’Orleans, con gli interventi “dimenticati” e quelli promessi quale impegno della Presidenza della Regione.

“La Sicilia sta vivendo un momento positivo: il bilancio è in attivo, le entrate aumentano e abbiamo bisogno dell’impegno di tutti per trasformare queste risorse in crescita e sviluppo”. Così il presidente Schifani, ieri, riferendosi all’intervento promesso ai dipendenti regionali inizialmente sfuggito e per il quale si erano sollevate polemiche. Alle parole di merito del lavoro dei dipendenti regionali, Schifani ha aggiunto: “Dopo due rinnovi del contratto collettivo di lavoro del comparto in poco più di un anno, nel Bilancio 2026-2028 stiamo stanziando fondi per 35 milioni di euro per il prossimo Ccrl 2025-2027”. Soddisfatti Giuseppe Badagliacca, Angelo Lo Curto e Gaspare Di Pasquale di Siad-Csa-Cisal, dopo l’incontro di ieri con il presidente della Regione: “Apprezziamo l’impegno preso dal governatore Renato Schifani di prevedere altri 35 milioni di euro per i lavoratori della Regione siciliana: è indispensabile ridurre il divario con i dipendenti dei ministeri anche per evitare che altri lascino il posto alla Regione per diverse pubbliche amministrazioni”.

Rinnovo dei contratti di dipendenti e dirigenti

Palazzo d’Orleans fa inoltre sapere, a margine dell’incontro con le organizzazioni sindacali dei regionali, che “la Presidenza della Regione si è impegnata anche a dare un input all’Aran Sicilia affinché avvii al più presto anche il confronto per il rinnovo del contratto dei dirigenti regionali, ancora fermo al 2019-2021”. La richiesta formulata da Siad-Csa-Cisal è di aumentare la dotazione organica dell’Aran Sicilia che conta appena sei unità di personale e “di trasferire la gestione del Corpo forestale siciliano direttamente sotto la Presidenza della Regione, così come accade in altre regioni d’Italia”. Secondo le organizzazioni sindacali “un passaggio fondamentale per il riordino di un comparto che non ha più una normativa nazionale di riferimento e che va allineato alle altre forze di polizia. Il governo quindi annuncia in questa fase dei lavori grandi risultati raggiunti e massima attenzione a ogni comparto”.

Due norme in favore degli Enti locali

Soddisfatto anche l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino per l’approvazione in Commissione anche delle due norme in favore degli Enti locali. “La prima – dice Dagnino – introduce un finanziamento premiale di 5 milioni di euro per i Comuni che migliorano la capacità di riscossione dei tributi locali. La seconda autorizza anticipazioni di liquidità a Siciliacque e ad Aica per assicurare la continuità del servizio idrico in alcune province siciliane”. Ma nelle consuete dinamiche di Palazzo dei Normanni, non tutto ciò che fila liscio in Commissione è in automatico fumata bianca a Sala d’Ercole. In Commissione bilancio non sono mancate infatti le frizioni, anche in maggioranza. Fratelli d’Italia non vedeva di buon occhio alcune iniziative della Presidenza in materia di bonus edilizi, e qualcosa è infatti cambiato sul testo durante i lavori della commissione.

“Prima il governo scopiazza, male, il superbonus del Movimento 5 Stelle, che pure aveva criticato tanto; ora fa parzialmente marcia indietro, riducendo drasticamente le somme a disposizione della misura, cosa che finisce per azzopparla rendendola una norma spot o poco più, in pieno stile Schifani”. Lo afferma il coordinatore regionale dei Cinque stelle, Nuccio Di Paola, sostenendo che il taglio da 5 milioni “azzoppa la norma solo per favorire un emendamento aggiuntivo di FdI”.

Gli interventi a favore dell’edilizia

L’intervento in favore dell’edilizia, che il presidente Schifani aveva chiarito “non sarà il bonus di Conte”, è stato così spiegato dall’assessore Dagnino: “Famiglie e condomini potranno beneficiare di un sostegno pari al 50% della spesa, entro massimali stabiliti in base alla tipologia dell’immobile, per lavori di miglioramento sismico e di efficientamento energetico in linea con la direttiva Case Green”. Irfis avrà l’onere della gestione, che avverrà “attraverso procedure a sportello e senza click-day, garantendo un accesso equo e trasparente alle risorse”.

Approvato dalla maggioranza dei componenti in seconda Commissione l’emendamento dei Cinque stelle che destina 2 milioni di euro ai Comuni con popolazione al di sotto di 5 mila abitanti per l’abbattimento delle barriere che impediscono o rendono difficoltoso l’accesso delle persone con disabilità al mare e alle spiagge pubbliche attrezzate. “Una norma di civiltà”, secondo il capogruppo Antonio De Luca, che “aiuterà questi Comuni ad accedere ai finanziamenti riservati agli enti che hanno ottenuto la bandiera Lilla”.

Ma prima di tutto si vota la mozione di sfiducia

Nell’ultima conferenza stampa tenutasi a Palazzo d’Orleans, il presidente Schifani, interrogato dai giornalisti sulla tenuta della maggioranza dopo la Caporetto della quarta variazione di bilancio, aveva affermato che la coesione si misura con il voto e che se la maggioranza c’è lo si sarebbe visto alla successiva votazione in Aula. Da quel giorno solo attività ispettive con sedute più volte rinviate per indisponibilità degli assessori. La prima prova per il governo Schifani sarà la mozione di sfiducia. La seconda – se superata la prima – sarà poi la legge di stabilità in cui potrebbero rivelarsi di nuovo malumori e franchi tiratori. Sotto la lente delle forze politiche sono adesso i rapporti tra Forza Italia e la Lega – poco casuale l’ingerenza del segretario federale leghista Matteo Salvini che ha fatto infuriare i forzisti – e quelli tra Fratelli d’Italia e gli alleati “lealisti” del presidente della Regione.