Pistacchio, l’oro verde di Sicilia sarà più sostenibile - QdS

Pistacchio, l’oro verde di Sicilia sarà più sostenibile

Chiara Borzi

Pistacchio, l’oro verde di Sicilia sarà più sostenibile

mercoledì 14 Aprile 2021

Ricerca di Unict in corso di sperimentazione su 360 ettari di nove aziende isolane capofila dell’iniziativa. L’imprenditore Prestianni: “Partecipiamo per avere un frutto pulito, libero dai parassiti"

CATANIA – Il pistacchio siciliano è pronto a scommettere sulla crescita delle proprie qualità d’eccellenza. L’oro verde di Sicilia è protagonista di una nuova ricerca sviluppata dal Dipartimento Agricoltura, alimentazione e ambiente (Di3A) dell’Università degli studi di Catania, orientata alla valorizzazione della produzione, la prevenzione delle fitopatie e un approccio di mercato ecosostenibile grazie al biologico.

Lo studio, chiamato Clean Pistacchio, di cui è responsabile il professore ordinario di Patologia Vegetale Unict Giancarlo Polizzi, è stato finanziato dalla Regione Siciliana attraverso la misura 16.1 del Psr Sicilia 2014/2020 (bando 2018) ed è attualmente in corso su 360 ettari di nove aziende siciliane capo fila dell’iniziativa.

Il pistacchio può crescere ed essere valorizzato grazie all’impiego di tecnologie a ridotto impatto ambientale, come l’utilizzo di microrganismi antagonisti (sostanze che riducono l’attacco dei patogeni nel terreno), attraverso l’uso della luce pulsata o grazie a strumenti termici che permettono la riduzione dell’uso dei fitosanitari comuni. Ad essere interessata non è solo la fase iniziale della produzione, ma tutta la gestione della coltura, dalla fase di pre raccolta e la post raccolta, per ottenere un pistacchio di elevata qualità. Per fare qualche esempio tecnico, verrà utilizzata la pacciamatura (presente anche nel giardinaggio comune) che prevede la copertura del terreno con uno strato di materiale che ostacola la crescita delle malerbe ed è un processo che ottimizza, anche, i consumi idrici grazie alla riduzione dell’evaporazione dal suolo.

Prende piede nei pistacchieti siciliani l’utilizzo della luce pulsata, che abbatte la carica microbica dei prodotti alimentari e, in alcuni casi, l’eventuale presenza di micotossine (dei funghi). Il pistacchio sarà dunque più sano. I risultati a cui punta la ricerca sono: la riduzione dell’impiego dei prodotti chimici, il contenimento dei consumi idrici, la diffusione di metodi eco-compatibili per la disinfestazione dei magazzini, la riduzione delle contaminazioni da micotossine nel prodotto fresco, il miglioramento dell’immagine della filiera pistacchicola presso l’opinione pubblica, esaltandone gli aspetti qualitativi ed eco-compatibili legati al processo produttivo.

La ricaduta nella grande distribuzione passa dall’adesione al progetto di nove aziende siciliane capo fila, tre della provincia di Ragusa e altrettante di Enna e Caltanissetta, e sei aziende agricole siciliane aderenti. A Bronte, in provincia di Catania, l’imprenditore pistacchicolo e presidente della “Cooperativa Produttori Pistacchio Smeraldo Bronte” Biagio Prestianni ha restituito la sua esperienza personale con “Clean Pistacchio”.

Biagio Prestianni

“Partecipiamo al progetto perché vogliamo migliorare la coltivazione del pistacchio spostandola dal convenzionale al biologico. L’adesione scaturisce solo da questo desiderio e l’avvicinamento all’Università di Catania (per noi è la prima collaborazione) è mirato allo sviluppo degli studi previsti. Come gli altri componenti della rete, in questo momento, ci stiamo dedicando alla pacciamatura, successivamente tratteremo il tronco nella base e nel fusto con prodotti sostenibili previsti nella sperimentazione, fino a prima della germinazione”.

“Questo progetto – spiega Prestianni – ha la durata di 3 anni e prevede obiettivi di breve termine e di lungo termine. Ci aspettiamo tanto anche dalla fase di approvvigionamento in magazzino, perché è lì che possiamo riuscire ad immagazzinare un pistacchio pulito, libero dai parassiti e conservato in maniera sana, per più tempo, prima della vendita. Questo cambiamento crea un’attesa positiva e sono molto fiducioso”.

Twitter: @ChiaraBorzi

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