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Più piogge in Sicilia per un’estate con meno siccità? “Meno allarmismo ma attenzione a programmare”

Più piogge in Sicilia per un’estate con meno siccità? “Meno allarmismo ma attenzione a programmare”
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Ci sono invasi che sono ancora vuoti e a oggi l’agricoltura non sta risentendo della siccità. Le parole degli esperti

“Quasi sicuramente ha piovuto di più rispetto all’anno scorso, ma ci sono ancora quelle poche dighe che riescono a invasare acqua che non hanno superato le soglie di sicurezza. Ci sono invasi che sono ancora vuoti e a oggi l’agricoltura non sta risentendo della siccità. Il problema saranno i prossimi mesi perché non avendo grosse riserve idriche ci auguriamo che con l’acqua che è invasata in queste dighe possiamo superare l’estate del 2025 in maniera diversa da quella del 2024″. A pronunciare queste parole è il presidente regionale di Confagricoltura, Rosario Marchese Ragona, intervenuto al Qds.it, con un chiaro riferimento alle piogge che negli ultimi mesi hanno interessato la nostra Isola.

Il caso di Trapani

“Sappiamo quello che è successo a Trapani con la diga Trinità, che era piena e che è stata svuotata perché non era collaudata. Nella diga Ancipa mi dicono che è entrata molta acqua, ma c’è la diga di San Giovanni, nell’Agrigentino, che ancora è a livelli di emergenza”.

La speranza in primis di chi si occupa di agricoltura, ma in generale di tutti i siciliani è quella che la maggiore quantità di eventi piovosi di quest’anno rispetto all’anno scorso possa quantomeno attenuare l’effetto della siccità in Sicilia, un tema che nei mesi scorsi ha fatto discutere parecchio”, dice Ragona

“Non vorremmo che accadano le stesse cose dello scorso anno”

Questi mesi invernali hanno rappresentato sicuramente una boccata d’ossigeno, ma mai abbassare la guardia, in quanto “la questione – continua Marchese Ragona – preoccupa sia per gli usi irrigui che per quelli civili dell’acqua. Non vorremmo che succeda quello che è successo l’anno scorso, con turni lunghissimi per la mancanza di acqua. Noi sappiamo da tanti anni che in Sicilia ci sono dighe o non collaudate o che se invasano acqua ne invasano molta poca. La diga Trinità era piena ed è stata svuotata perché era poco sicuro contenervi acqua. Quando l’acqua c’è la buttiamo a mare e questo succede anche nella diga di Gibbesi, che è sempre con le paratie aperte e che quindi non invasa un goccio d’acqua, e in tante altre dighe non collaudate. C’è anche un problema di condutture colabrodo per la distribuzione delle acque stesse, che portano l’acqua a perdersi. Ci auguriamo un ripristino o una manutenzione e che con i fondi regionali o del Pnrr possa essere revisionata la rete di distribuzione idrica”.

“I seminativi e le foraggere vanno meglio, ma attenzione a non compromettere tutto”

La vicinanza delle istituzioni a livello regionale c’è e alcune colture sono in uno stato di salute migliore rispetto allo scorso anno, ma si deve fare sempre attenzione, anche se per la diga Trinità è stata confermata la sicurezza fino alla quota a 64 metri con la conseguente chiusura dello scarico di fondo.

“Noi siamo sempre in contatto – conclude Marchese Ragona – con l’assessore Salvatore Barbagallo, che ha competenze specifiche, e troviamo in lui un valido interlocutore. Devo dire che stiamo avendo delle risposte sui territori, il problema è annoso perché le condutture sono vecchie di 30-40 anni. Per realizzare le cose però ci sono sempre la burocrazia e i fondi di mezzo. Ci auguriamo che venga approvata la riforma dei Consorzi di Bonifica, ma è la politica che decide. Noi come agricoltori abbiamo protestato, ma la competenza è dell’Autorità di Bacino. L’assessore ha chiesto una sospensione per quanto accaduto nella diga Trinità e ha salvato milioni di metri cubi d’acqua. Non riusciamo a fare previsioni perché siamo a inizio primavera, ma non abbiamo tantissime riserve d’acqua. Forse sarà un po’ meglio dell’anno scorso e abbiamo seminativi e foraggere che lo scorso anno non c’erano, ma basterebbero dieci giorni di caldo tropicale a maggio per compromettere tutto. Speriamo che ciò non accada”.

Scardino (Cia Sicilia): “Previsioni meno allarmistiche, sollecitiamo la Regione per i piccoli invasi”

Il presidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori, Graziano Scardino, pone la sua attenzione sulle richieste di controllo negli invasi di tutta la Sicilia fatte all’assessorato regionale, ma anche su quello che l’associazione farà da qui a breve per tenere d’occhio gli stessi invasi.

“Noi abbiamo chiesto – afferma Scardino – circa un mesetto fa all’assessorato regionale di fare un monitoraggio costante e continuo negli invasi in tutta la Sicilia. Di queste ultime piogge hanno beneficiato sia le colture arboree che quelle erbacee e le previsioni sono positive. Ci vedremo intorno al periodo di Pasqua per fare il punto della situazione su tutti gli invasi della Sicilia.

La diga di Pozzillo è alle prese con i lavori dell’Enel e non si può riempire come noi vorremmo. Si sta riempiendo l’invaso di Lentini, ma c’è il problema del sollevamento dell’acqua. Nella diga Ogliastro sta arrivando un po’ di acqua, mentre per la diga Trinità, che è stata svuotata, si è spenta questa nuova perizia che ci permetterà di riempire e cercare di dare acqua ai 3mila ettari di vigneti che ci sono nella zona”.

Le previsioni per la prossima estate sono positive, ma il governo regionale si continua a sollecitare per i piccoli invasi. “E’ una previsione meno allarmistica – conclude Scardino – rispetto allo scorso anno e che lascia ben sperare per la prossima campagna. Noi stiamo intervenendo e abbiamo sollecitato il governo regionale e l’assessore Barbagallo per fare i decreti per la costruzione dei piccoli invasi fino a 30mila euro, affinché si possa fare un’azione di prevenzione per poter raccogliere l’acqua nel miglior modo possibile. Stiamo monitorando la diga Furore, mentre per la Trinità si sta rifacendo la relazione e contiamo che ci sarà una buona capacità d’invaso. In questo periodo un po’ di acqua è finita in mare e continuiamo a chiedere un rifacimento della rete irrigua”.