Le esperienze ambientali e interpersonali possono modificare la struttura cerebrale
Le evidenze sulla plasticità neurale derivano da studi che si riferiscono ai processi di apprendimento, memoria e comportamenti consequenziali, che evidenziano come le esperienze ambientali e interpersonali, possono modificare la struttura cerebrale.
Qualsiasi comportamento mette in atto un processo cognitivo, che è confrontato con quanto già elaborato e memorizzato, lasciando una traccia neuronale nel nostro sistema nervoso.
Questa memorizzazione anatomica funzionale avviene anche nei disturbi psicopatologici, dove i sintomi come ansia e depressione, rappresentano esperienze comportamentali che lasciano una traccia neuronale sotto forma di un’eccessiva attivazione di alcune strutture cerebrali e un ridotto funzionamento di altre.
Alla stessa stregua, l’intervento psicoterapeutico induce cambiamenti comportamentali, modificando gli schemi cognitivi relativi alle convinzioni disfunzionali relative a se stessi e al mondo esterno; favorendo altresì l’acquisizione di nuove strategie tramite esercizi comportamentali condivisi tra terapeuta e paziente.
Cosicché la psicoterapia è in grado di produrre modifiche del comportamento attraverso nuove esperienze e nuovi apprendimenti, che vengono registrate nelle reti neuronali.
Tutte le psicoterapie sono basate su processi di apprendimento e cambiamento, che permettono al soggetto in una prima fase di adattarsi alla propria condizione, per potere favorire, in un secondo momento, attraverso modifica delle proprie strutture psichiche, il cambiamento del proprio modo di concepire la realtà, il mondo, se stessi e gli altri.
La psicoterapia genera l’apprendimento di nuovi modi alternativi di pensare e comportarsi, generando nel cervello nuove condizioni, modificando l’encefalo, producendo un rafforzamento delle sinapsi e delle interconnessioni dei neuroni, connessioni sinaptiche che possono essere modificate in modo stabile dalle nuove esperienze.