Rivisto il Piano per i professionisti chiamati a coadiuvare gli enti locali. Servono architetti, ingegneri, geologi ma anche esperti giuridici
PALERMO – Il governo regionale guidato dal presidente Schifani si prepara a reclutare un altro pool di esperti per non perdere i fondi del Pnrr. Questi provvedimenti si sono resti necessari perché la pianta organica regionale evidentemente non soddisfa i criteri di qualità e competenza necessari a far fronte ad una sfida cruciale come quella che ci viene offerta dai fondi europei.
La Regione siciliana ha dato così il via libera alla revisione del Piano territoriale per gli esperti esterni proposta dal dipartimento della Funzione pubblica prevedendo 36 nuovi profili che andranno in aiuto di Regione ed Enti locali e che si andranno ad aggiungere ad altre 83 figure già impiegate dall’Amministrazione regionale durante il 2022 (per 76 delle quali il contratto scadrà il 31 dicembre), sostituendo però un profilo di ingegnere ambientale con un laureato in chimica. Il Piano così rimodulato adesso dovrà essere approvato dal dipartimento nazionale della Funzione pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Come dichiarato dallo stesso assessore regionale al ramo, Andrea Messina, “la quantificazione degli ulteriori esperti da inserire, nasce dalla necessità di potenziare alcune aree di intervento. Abbiamo effettuato appositi incontri tecnici con i dipartimenti coinvolti – ha aggiunto l’assessore estesi all’Autorità di bacino e all’Arit, e sulla base delle richieste è stata predisposta la proposta di revisione del Piano regionale. Con l’approvazione da Roma potremo potenziare le strutture regionali e dare supporto agli enti territoriali per semplificare le procedure complesse e ridurre gli arretrati”. Insomma, un piano emergenziale per superare il gap di una pianta organica regionale ancora troppo carente delle professionalità che servono per far funzionare la macchina burocratica.
I nuovi professionisti saranno inseriti nella seguenti aree: appalti gestiti dal Dipartimento regionale tecnico attraverso i nove uffici territoriali del Genio civile e in supporto ai Comuni (si prevede l’assunzione di tre architetti, tre ingegneri ambientali e tre ingegneri civili); l’ambito delle valutazioni e autorizzazioni ambientali (quattro ingegneri: uno idraulico, uno chimico e due ambientali); l’Autorità di bacino – Distretto idrografico della Sicilia (quattro geologi, due ingegneri civili e quattro ingegneri idraulici); l’Autorità regionale per l’innovazione tecnologica (sei ingegneri informatici come sviluppatori, analisti e sistemisti; due esperti giuridici in procedure di appalto e un avvocato esperto in diritto informatico); la Cabina di regia del Piano (un ingegnere gestionale, un esperto giuridico e due esperti nella gestione e monitoraggio di progetti complessi). Per pagare tutti questi professionisti la Regione darà fondo ad alcuni risparmi di spesa sul budget a disposizione: 2,8 milioni di euro sugli 8.8 milioni che erano stati stanziati nel 2022.
Altri risparmi per oltre 1,4 milioni sono stati possibili grazie ai livelli di contrattualizzazione scelti per il 2023 e il 2024; infine, lo scorso agosto alla Sicilia sono state assegnate ulteriori risorse per quasi 2,5 milioni. Il rinnovo dei contratti già in essere, infine, avverrà sulla base della valutazione inerente al raggiungimento dei risultati previsti e le attività professionali svolte nel primo anno di attività. Per la stipula dei nuovi contratti, nel caso di sostituzione di un incarico cessato si attingerà alla graduatoria già predisposta o, se insufficiente, a ulteriori selezioni tra i professionisti già presenti nelle liste dei candidati; altrimenti si farà ricorso a nuovi avvisi emanati dal dipartimento della Funzione pubblica nazionale attraverso il portale Inpa ( portale del reclutamento della funzione pubblica).