Nella Terapia intensiva post operatoria/Neurorianimazione del Policlinico di Palermo, diretta dal professore Antonino Giarratano e coordinata dal professore Santi Maurizio Raineri, è stato eseguito il primo storico prelievo multiorgano a cuore fermo, una procedura di grande complessità clinica, tecnica e organizzativa.
Il grande gesto prima della morte
La donatrice, ricoverata nell’Azienda ospedaliera universitaria da due settimane a causa di una grave emorragia cerebrale, in vita aveva espresso la volontà di donare gli organi e di rifiutare ogni accanimento terapeutico. Dopo un attento e prolungato follow up clinico e radiologico della paziente, la valutazione dell’équipe multidisciplinare ha permesso di accertare l’irreversibilità del coma e la mancanza di prospettive di recupero neurologico. Rispettando i principi di proporzionalità delle cure e della volontà espressa in vita dalla signora, è stato così avviato il percorso di donazione a cuore fermo (Controlled Donation after Circulatory Death, DCD).
Le dichiarazioni del professore Raineri
“Si tratta di una procedura altamente complessa- spiega il professore Raineri – che consente la donazione degli organi dopo la cessazione definitiva dell’attività cardiocircolatoria, in condizioni di assoluto rispetto etico, clinico e legale. Essa prevede un’attenta pianificazione dei tempi e dei protocolli: la sospensione graduale dei supporti vitali in un contesto di accompagnamento palliativo, la constatazione del decesso secondo criteri cardio-circolatori e, successivamente, il prelievo controllato degli organi vitali destinati al trapianto”. Un’équipe dell’ISMETT ha proceduto al prelievo degli organi idonei, ossia fegato, reni e cornee.
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