Titoli di studio, professione, redditi, ecco cosa ci dicono i numeri dei nostri parlamentari sotto il profilo della qualità e della competenza
La XIX legislatura ha portato sugli scranni romani 600 italiani tra Camera e Senato che si accingono a governare il nostro Paese per i prossimi cinque anni.
Dalla prima legislatura ad oggi cosa è cambiato dentro i due palazzi di Camera e Senato?
Sotto il profilo della pari opportunità, tanto per fare un esempio, potremmo dire che è cambiato parecchio: nella prima legislatura che va dal 1948 al 1953 al Senato c’erano solo 4 donne, oggi 73.
Alla Camera dei Deputati nel primo anno della Repubblica c’erano 45 parlamentari donne, oggi 129.
Ma lo sguardo del Quotidiano di Sicilia stavolta si è rivolto nello specifico alla qualità e al profilo professionale di chi è andato a ricoprire incarichi di grande responsabilità come quelli del deputato e del senatore.
Alla prima legislatura (1948 -1953) per fare un esempio, l’hanno fatta da padroni avvocati e docenti universitari al Senato, oggi l’elenco rivela una maggiore distribuzione tra le professioni e le esigenze di oggi sono cambiate, con la necessità di una evoluzione del politico di professione, che dovrebbe avere conoscenza, oltre che delle leggi italiane, anche delle normative europee, a cui sono strettamente legati i nostri processi legislativi, poiché molti fondi provengono proprio dalla Unione Europea in forma di cofinanziamento.
Insomma non è più sufficiente che il politico conti su una propria attitudine: alla classe politica di oggi non può e non deve mancare una vera e propria formazione professionale a 360 gradi, che la renda all’altezza di dare risposte concrete all’elettorato, cioè ai cittadini. Che sia capace di fornire gli strumenti necessari per vincere le sfide in un contesto globale, come quello che viviamo oggi, estremamente complesso e problematico.
Stavolta abbiamo fatto parlare i numeri. Le tabelle pubblicate in questa pagina sono la risposta più eloquente agli interrogativi posti.