Messina, politiche per la Salute mentale: c’è ancora molta strada da fare - QdS

Messina, politiche per la Salute mentale: c’è ancora molta strada da fare

Lina Bruno

Messina, politiche per la Salute mentale: c’è ancora molta strada da fare

sabato 08 Ottobre 2022

Lunedì sarà celebrata la Giornata mondiale dedicata al tema, un momento di confronto necessario per cercare di risolvere le tante criticità che ancora oggi riguardano i servizi ai pazienti

MESSINA – Sulle politiche di salute mentale serve più impegno e attenzione. La Giornata mondiale dedicata a questo tema che si celebra lunedì prossimo serve ad accendere i riflettori sul tema, ma poi serve che almeno una luce rimanga accesa tutto l’anno.

Cercano di farlo le associazioni, gli operatori, i sindacati, i familiari, il volontariato, compresi i soggetti riuniti nella rete Ets-Si può fare per il lavoro di comunità, che sollecitano le istituzioni non soltanto ad applicare le norme esistenti ma a fare un salto di qualità nella ricerca di soluzioni.

“C’è un aumento del bisogno – sottolinea Nunziante Rosania, ex direttore dell’Opg di Barcellona e moderatore del convegno in programma lunedì nella città del Longano – e della domanda di interventi. Si profila una straordinaria occasione per ripensare i meccanismi organizzativi e di finanziamento attraverso la prevista implementazione del Pnrr. La prevenzione, l’interazione tra ‘sociale’ e ‘sanitario’, la prossimità delle cure, sono elementi che invocano uno sforzo importante di coordinamento dei soggetti coinvolti per riformulare una visione strategica unitaria”.

Riportare al centro la persona e il suo benessere mentale, promuovere sinergie nuove tra soggetti coinvolti e istituzioni per rivedere quindi l’approccio a questa fragilità. “Se debitamente curate – spiega al QdS Padre Pippo Insana, presidente della Casa di accoglienza e solidarietà di Barcellona, tra gli organizzatori del convegno insieme al Cesv e altre associazioni – le persone con disagio mentale non sono un costo ma una risorsa. Mai più persone chiuse in strutture per lunghi periodi, parcheggiate e mortificate ma debitamente curate per una vita autonoma e dignitosa. Le istituzioni, gli operatori, la società civile insieme sono stati capaci di chiudere il Mandalari e l’Opg, di attivare percorsi socializzanti e riabilitativi tanto da potere affermare che il 90% delle persone con disagio mentale può vivere pienamente integrato”.

“Vogliamo far passare il messaggio – aggiunge – che le istituzioni, i Distretti socio sanitari, il terzo settore, in coordinamento possono trovare la strada più idonea per l’integrazione e l’autonomia, superando una costosa residenzialità. Purtroppo si sono fatti passi indietro nei servizi di psichiatria, manca il personale sanitario, il gruppo multifunzionale, mancano i centri diurni, manca interazione tra Asp, Comuni e cooperative sociali per l’inserimento nel lavoro”.

Tanti i disagi, quindi, per famiglie e utenti nonostante il decreto regionale del 31 luglio 2017 ponga soluzioni alternative. La Regione siciliana ha inserito per la prima volta il “Budget di salute” tra gli interventi nell’ambito dell’assistenza; nel 2019 sono state individuate le risorse finanziarie necessarie: lo 0,2% delle somme in bilancio delle Asp. Nel luglio 2021 sono state approvate le Linee guida per l’elaborazione e la gestione dei Pti di presa in carico comunitaria sostenuti da budget di salute.

“La dotazione finanziaria per l’Asp di Messina – spiega al QdS Gaspare Motta, direttore Dipartimento di salute mentale Asp di Messina – è di oltre due milioni di euro, che sono già stati accantonati per gli anni precedenti. Dopo l’emanazione nell’estate 2021 delle Linee guida abbiamo provveduto a istituire l’Albo aziendale degli Enti del Ts che sono stati coinvolti nella co-progettazione e saranno gli enti co-gestori dei progetti individuali sostenuti da Bds che contiamo di affidare entro il 2022. In tale prospettiva è già stato finanziato e avviato un progetto sperimentale di ricerca azione con la creazione di hub di comunità per la salute mentale, che hanno lo scopo di validare le evidenze metodologiche alla base degli interventi e costituiscono un esempio della sinergia necessaria per la trasformazione dei costi dell’assistenza in percorsi di sviluppo di benessere per le persone, ma anche economico per le comunità che le accolgono”.

La Salute mentale adulti, organizzata in cinque moduli assiste nella provincia di Messina dodicimila utenti ed effettua oltre centocinquantamila prestazioni. Il budget potrà essere dato a un numero limitato di persone e padre Insana vede in questo un limite: “Ci sono risorse limitate ma ce ne sarebbero a sufficienza se non ci fosse questo abuso di residenze con Cta da 220 euro al giorno. Ci sono voci che devono essere ascoltate da chi fa le norme”.

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